Per i bambini da 0 a 6 anni l’inadempienza rappresenta “motivo di esclusione dal servizio educativo”. Per i genitori di questi bambini, ma anche di quelli da 6 a 16 anni, scatta una sanzione amministrativa pecuniaria da 100 euro a 500 euro. Quanto scritto nella legge 119 del luglio 2017, che ha reintrodotto l’obbligo di profilassi per 10 vaccinazioni ai fini della frequenza scolastica, resta insomma confermato anche dall’ultima della serie di circolari Miur-ministero della Salute prodotte in questi mesi di dialogo continuo con le Regioni, per scongiurare il rischio-caos.
Il giorno X è stato ieri, ma tutto fa pensare che la storia non finirà brevemente: lunedì 12 marzo è scattato l’obbligo per tutti i bambini di essere in regola con il programma vaccinale. Ma mentre i presidi invitano a far rispettare la legge, chi è contrario alla vaccinazione minaccia azioni legali nel caso di esclusione di bambini inadempienti.
Intanto diverse Regioni con anagrafe vaccinale informatizzata hanno già deciso da quest’anno di aderire alla procedura semplificata che consente lo scambio di dati tra Asl e istituti scolastici; i genitori non dovranno fare nulla perchè saranno le scuole a inviare entro il 20 marzo, agli irregolari, una comunicazione scritta. Al momento hanno aderito al “fast track” Veneto, Piemonte, Emilia Romagna, Toscana, Lazio, Marche, Trento, Bolzano, Liguria, Valle d’Aosta e Sicilia. Entro dieci giorni dalla ricezione, i genitori di queste regioni sono chiamati a presentare la documentazione che attesti la vaccinazione, l’eventuale esonero o anche la prenotazione dell’appuntamento presso il centro vaccinale. Ed entro il 20 aprile 2018, i dirigenti scolastici trasmetteranno alla Asl la documentazione delle famiglie: da lì scatteranno eventuali procedure di richiamo e di recupero.
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