Le nuove regole dell’UE per la protezione dei dati personali. Quali sono i cambiamenti?

Ci siamo. Da oggi 25 maggio tutti i cittadini europei hanno un nuovo regolamento, il GDPR, (il General Data  Protection Regulation o Regolamento Ue 2016/679) a tutela dei propri dati personali e sensibili . Una normativa che cambia e innova il sistema in vigore, assicurando una maggiore protezione della privacy e uniformando le leggi europee esistenti. Le persone e le imprese, tanto quelle che offrono servizi nell’ambito dell’Unione Europea sia quelle con sede al di fuori dell’Unione, avranno pari diritti  in ogni Paese europeo  per ciò che riguarda la tutela e il pieno controllo delle informazioni che le riguardano.  Quali sono i principali cambiamenti?

Ci sarà maggior protezione  contro le violazioni dei dati personali (una tutela importante per i cittadini e  un passo avanti nella cybersecurity attiva): le imprese sono tenute a notificare i ‘data breach’ alle autorità entro 72 ore. E soprattutto sono previste multe fino a 20 milioni di euro  – nel caso di aziende, fino al 4% del fatturato annuo mondiale – per gli inadempienti.  I data brench sono dati personali conservati, trasmessi o trattati da aziende e pubbliche amministrazioni possono essere soggetti al rischio di perdita, distruzione o diffusione indebita, ad esempio a seguito di attacchi informatici, accessi abusivi, incidenti o eventi avversi, come incendi o altre calamità.

Non meno importante, la nomina prevista dal regolamento del Responsabile protezione dati. E la possibilità di revocare il proprio consenso in qualsiasi momento contattando il responsabile del trattamento dati. Se i dati personali vengono utilizzati illecitamente si può fare richiesta di cancellazione. E questa norma si applica anche ai motori di ricerca.

I minori che vogliono utilizzare servizi online avranno bisogno dell’autorizzazione dei genitori fino ai 16 anni.  Nel caso in cui si ritenga che i propri diritti siano stati violati si può presentare una denuncia all’autorità nazionale che dovrà indagare e rispondere entro tre mesi.

Bruxelles non si è limitata a preparare un vademecum sul tema, ma ha stanziato di 1,7 milioni di euro per i Garanti per la privacy degli Stati membri, chiedendo garanzie sulle risorse economiche e sulle competenze da parte degli enti nazionali coinvolti. Anche le piccole e medie imprese hanno diritto a un contributo da Bruxelles: 2 milioni di euro per assistenza nella compliance ma molte di queste, secondo un sondaggio della Commissione, sono ancora del tutto impreparate all’appuntamento.

 

 

 

Fonte: Rai news

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