Mediazione penale, avviate le audizioni su buone prassi e criticità

È stato avviato presso la sede dell’Autorità garante per l’infanzia e l’adolescenza a Roma un ciclo di audizioni sulla mediazione in ambito penale. Lo scopo delle sedute è quello di far emergere buone pratiche e criticità, che possano poi essere portate all’attenzione delle istituzioni competenti indicando eventualmente anche le possibili soluzioni.

Il commento dell’Avv. Prof. Andrea Farina, coordinatore dell’Osservatorio: «Seppur previsti dalla normativa, gli istituti della mediazione penale e della giustizia riparativa non trovano ancora piena attuazione. Si ritiene che un complesso di buone norme possa adeguare l’attuale sistema processuale minorile con il rispetto dei loro diritti, in armonia con i principi della Convenzione di New York.

 

Il sistema italiano

“Il sistema italiano – osserva la Garante Filomena Albano, che ha promosso il ciclo di audizioni – pur riconoscendo il ruolo e le potenzialità della mediazione penale e della giustizia riparativa nel processo penale minorile, non può dirsi pienamente maturo quanto all’innesto normativo di tale paradigma all’interno del sistema processuale”.

I diritti in gioco

“Sono numerosi i diritti messi in gioco per i minorenni coinvolti in un procedimento penale: dall’uguaglianza al diritto di essere ascoltati e a partecipare nelle varie fasi processuali. Anche l’articolo 40 della Convenzione di New York pone una serie di garanzie processuali. Tutti diritti, questi, che vanno raccordati con l’opportunità – anche per la persona offesa – di intentare un percorso differente rispetto al processo penale nella sua funzione di accertamento del fatto. Va facilitato il reinserimento nella società della persona di minore età e gli si deve accordare la possibilità di svolgere un ruolo costruttivo all’interno di essa”.

 

Per maggiori informazioni consulta il sito dell’Autorità Garante per l’infanzia e l’adolescenza

Photocredits: ragazzidentro. It

 

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