Tv e web, le regole dell’Europa per i minori

In Europa bisogna tutelare i minori esposti sempre più precocemente al flusso d’immagini sui social, sui siti Internet collettori di video, come YouTube, o sui nuovi canali digitali su abbonamento, come Netflix.  In termini d’impatto nella vita quotidiana, è forse l’aspetto più pregnante del nuovo pacchetto di regole sui media audiovisivi varato ieri all’Europarlamento di Strasburgo.

Grazie alle nuove norme, ogni cittadino potrà trasformarsi in una “sentinella” per far rimuovere i contenuti nocivi per i minori, oltre a quelli illegali, come filmati pedopornografici, istigazioni al terrorismo, proclami razzisti. Il principio di filtri a monte, sotto la responsabilità dei diffusori, non è passato.

Ma dopo lunghe trattative fra Europarlamento e Consiglio il compromesso raggiunto contiene novità sostanziali, in particolare sul fronte degli obblighi a carico delle imprese e delle Istituzioni.

Allineandosi con molti obblighi già in vigore per i canali televisivi tradizionali, anche società o dispositivi come Facebook, YouTube, Dailymotion, Netflix, Apple tv, Amazon video o Google play dovranno dotarsi di meccanismi trasparenti per garantire agli utenti il diritto di segnalare video in violazione della nuova direttiva Ue.

Dei veri e propri sistemi d’identificazione e rimozione immediata con l’obbligo per le società di fornire spiegazioni dettagliate sul seguito dato alle segnalazioni.

In assenza di risposte, i cittadini potranno rivolgersi più facilmente all’Authority nazionale di vigilanza, che potrà sanzionare le società audiovisive. Inoltre, gli adulti potranno predisporre un software di filtraggio sugli apparecchi dei propri figli e disporre di sistemi di verifica dell’età per i contenuti nocivi.

Le nuove regole attendono il definitivo avallo del Consiglio dell’Unione europea, dopo il quale gli Stati avranno 21 mesi per la trasposizione nelle rispettive legislazioni.

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