Più del 50 per cento dei ragazzi tra gli 11 e i 17 anni ha subito episodi di bullismo nei 12 mesi precedenti all’intervista. Lo conferma il presidente dell’Istat Gian Carlo Blangiardo davanti alla Commissione parlamentare per l’infanzia e l’adolescenza nell’ambito dell’indagine conoscitiva su bullismo e cyberbulismo.
La fotografia scattata dal presidente dell’Istituto nazionale di statistica e basata su dati elaborati a partire dal 2014 mostra che un adolescente su cinque, il 19,8 per cento, dichiara di aver subito azioni tipiche di bullismo una o più volte al mese. In circa la metà di questi casi (9,1 per cento) ciò avviene una o più volte a settimana. Un confronto fra i sessi mostra una prima differenza sostanziale: oltre il 55 per cento delle giovani 11-17enni è stata oggetto di prepotenze qualche volta nell’anno, contro il 49,9 per cento dei loro coetanei maschi. Mentre per il 20,9 per cento delle ragazze le vessazioni hanno avuto almeno una cadenza mensile (il 18,8 per cento per i maschi). Il 9,9 per cento delle ragazze subisce atti di bullismo una o più volte a settimana, contro l’8,5 per cento dei maschi.
Una frattura avviene anche a livello geografico fra le diverse zone d’Italia e fra i diversi contesti urbani e non: Blangiardo ha parlato di azioni vessatorie più frequenti nel nord del Paese, dove le vittime di atti di bullismo rappresentano il 23 per cento degli adolescenti in quella fascia di età (24,5 per cento nel nord-est, 21,9 per cento nel nord-ovest). E considerando anche le azioni avvenute sporadicamente, solo qualche volta nell’anno, oltre il 57 per cento dei ragazzi settentrionali ha subito prepotenze nel corso dell’anno precedente l’intervista dell’Istat. Una quota inferiore al centro (50 per cento) e nel Mezzogiorno.
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