Le stime IGME (United Nations Inter-Agency Group for Child Mortality Estimation), network di agenzie delle Nazioni Unite guidato da UNICEF e dall’Organizzazione Mondiale della Sanità (OMS) confermano un calo globale della mortalità infantile e materna.
Grazie a politiche attente a migliorare l’accesso a un’assistenza sanitaria di qualità nel mondo sono stati compiuti progressi sostanziali nel ridurre la mortalità dei bambini e delle mamme: dal 1990, la mortalità globale nella fascia di età 0-15 anni è stata ridotta del 56% passando da 14,2 a 6,2 milioni di decessi annui (dato 2018), e tra il 2000 e il 2017 il tasso di mortalità materna è diminuito del 38%.
“In paesi che forniscono a tutti servizi sanitari di alta qualità, a prezzi accessibili e sicuri, le donne e i bambini sopravvivono e crescono sani» Tedros Adhanom Ghebreyesus, Direttore Generale dell’OMS. «Questo è il potere della copertura sanitaria universale”
Nonostante le stime parlino di grandi progressi fatti, sono ancora troppi i bambini e le mamme che muoiono prematuramente: nel 2018 6,2 milioni di bambini di età compresa tra 0 e 15 anni, mentre nel 2017 oltre 290.000 donne (in media 800 al giorno) sono decedute per complicazioni legate alla gravidanza o al parto.
Le madri e i neonati sono i soggetti più vulnerabili, durante e immediatamente dopo il parto: circa 2,8 milioni donne in stato di gravidanza e neonati muoiono ogni anno: uno ogni 11 secondi, principalmente per cause che potrebbero essere evitate.
«Nel mondo, la nascita è occasione di gioia. Eppure, ogni 11 secondi, in qualche parte del mondo, una nascita si trasforma in una tragedia familiare» sottolinea Henrietta Fore, Direttore esecutivo dell’UNICEF. «Un paio di mani esperte per aiutare le madri e i neonati nel periodo della nascita, insieme ad acqua pulita, nutrizione adeguata, medicine e vaccini di base, possono fare la differenza fra la vita e la morte. Dobbiamo fare tutto il necessario per investire nella copertura sanitaria universale per salvare queste preziose vite.»
Le principali cause di mortalità a livello globale per i bambini sotto i 5 anni (esclusi coloro che muoiono entro il primo mese di vita) sono malattie infettive come polmonite, diarrea e malaria, mentre per i bambini più grandi, gli infortuni, come le ferite per incidenti stradali e annegamenti, diventano cause importanti di morte e disabilità.
La principale causa della mortalità materna è rappresentata dalle complicazioni ostetriche, come l’eccessiva pressione del sangue (ipertensione) durante la gravidanza, le emorragie e infezioni contratte durante o dopo il parto; o una malattia preesistente e aggravata dagli effetti della gravidanza.
L’80% della mortalità materna e infantile globale si concentra in due regioni del pianeta: l’Africa subsahariana e l’Asia meridionale
I livelli di mortalità materna sono addirittura 50 volte più alti per le donne africane rispetto a quelle che vivono in paesi ad alto reddito, e i loro figli hanno 10 volte più probabilità di morire entro il primo mese di vita rispetto ai neonati dei paesi ricchi.
I bambini in conflitti o crisi umanitarie hanno spesso sistemi sanitari deboli, perciò le donne e i bambini non possono accedere a cure mediche essenziali. Le donne affrontano i rischi maggiori di morire durante la gravidanza o il parto in Sud Sudan, Ciad, Sierra Leone, Nigeria, Repubblica Centrafricana e Somalia.
Una grande sfida si prospetta: ridurre, fino ad azzerare, la mortalità materna e infantile.
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