Ancora una volta si deve segnalare un naufragio che vede coinvolti migranti che cercano di raggiungere le nostre coste per scappare dalla disperazione e dalle violenza.
La tragedia è avvenuta questa notte poco a largo di Lampedusa, un barchino in legno con a bordo circa 50 persone si è ribaltato durante le operazioni di soccorso della Guarda Costiera e della Guardia di Finanza : tra i dispersi potrebbero esserci otto bambini, come raccontato dai superstiti agli uomini della Guardia Costiera e della Guardia di Finanza che li hanno trasferiti in porto a Lampedusa dopo averli soccorsi.
“Non si puo’ continuare a morire così a poche miglia dall’isola. E’ necessario un dispositivo di soccorso. Bisogna togliere i migranti dalle mani di delinquenti senza morale”
queste le parole del sindaco di Lampedusa Totò Martello che, avvertito dell’accaduto questa notte alle 3, ha seguito tutte le fasi del soccorso sul molo Facaloro dove sono stati portati i 22 superstiti e i corpi delle due donne.
I migranti sono quasi tutti tunisini ma ci sono anche alcuni subsahariani a conferma di quello che sta avvenendo da alcune settimane con l’intensificarsi degli sbarchi autonomi provenienti dalla Tunisia, dalle spiagge al confine con la Libia dove i trafficanti stanno spostando via terra i migranti di origine subsahariana da far partire su quella che è diventata la rotta più battuta del Mediterraneo, la più corta dalla Tunisia a Lampedusa.
“ Il tempestivo intervento e l’abnegazione della Guardia Costiera e della Guardia di Finanza non hanno potuto impedire il naufragio di un barchino questa notte al largo di Lampedusa con circa 50 persone a bordo. Le ricerche dei dispersi, che hanno portato al salvataggio di 22 persone, sono ancora in corso e lasciano purtroppo presagire che il bilancio dei morti sia destinato a salire. La perdita di vite umane in mare e’ una tragedia immane e una realta’ inaccettabile che non possiamo sopportare. Siamo al fianco degli uomini dello Stato che in queste ore sono impegnati senza risparmio nelle difficili operazioni di ricerca e di salvataggio”. Ministro delle Infrastrutture De Micheli.
Le ricerche al momento sono complicate considerate le pessime condizioni del mare.
FOTO: Open Arms
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