Marco Fulgaro oggi ci porta in Colombia, altro Paese sudamericano che sta soffrendo per l’avanzare della pandemia del Coronavirus.
Qui i Salesiani sono presenti in due distinte ispettorie, a Medellín e a Bogotà.
Nell’ispettoria di Medellín i salesiani si trovano in quattordici differenti città della parte occidentale del Paese e sono circa 25.000 i beneficiari dei servizi educativi e sociali, tra bambini, adolescenti, giovani, in condizioni di vulnerabilità e con famiglie a rischio.
Dopo la dichiarazione di emergenza sanitaria nazionale annunciata dal governo, sono state messe in atto diverse misure per continuare a raggiungere i tanti giovani che si trovano in situazione di forte difficoltà.
Nelle scuole si continua l’insegnamento attraverso le piattaforme digitali e la rete sociale, stimolando la formazione e lo studio da casa, in attesa di nuove disposizioni rispetto alla chiusura del primo semestre per le vacanze degli studenti.
I servizi di protezione dei giovani in situazioni di rischio e fuoriusciti dal conflitto armato colombiano è continuato senza interruzioni, garantendo i diritti fondamentali, con l’aiuto dell’Istituto Colombiano per il Benessere Familiare.
Si è venuti incontro alle famiglie più povere che non hanno abbastanza entrate economiche, madri casalinghe, lavoratori indipendenti, i cui figlie partecipano ai programmi del settore di protezione con kit alimentari e igienici.
Attraverso le parrocchie, simili kit sono stati distribuiti alle famiglie, in particolare ai contagiati di Coronavirus.
Si è garantito il posto di lavoro a tutti gli impiegati nei diversi servizi, insieme alla sostenibilità del salario, con l’accompagnamento e la formazione al tele-lavoro e alle misure di prevenzione da assumere in questa emergenza.
Tutto questo grazie anche all’impegno di tanti volontari, come le famiglie che stanno condividendo il cibo con i più bisognosi.
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