Il decreto Rilancio ha escluso dai finanziamenti previsti le scuole paritarie. Si tratta di strutture fondamentali che svolgono un servizio pubblico essenziale e che garantiscono l’istruzione e l’educazione di quasi 900mila alunni ed è per questo che Governo e Parlamento sono chiamati ad impegnarsi ulteriormente per fornire anche agli istituti paritari aiuti e sostegno affinché venga assicurato a tutte le famiglie la possibilità di una libera scelta educativa.
Le scuole paritarie sono anche strategiche per il sistema scuola: basta ricordare che un alunno della scuola paritaria costa allo Stato circa 700 euro l’anno a fronte di un costo otto volte maggiore per ciascun alunno della scuola statale.
L’emergenza sanitaria che ha investito il nostro Paese e la crisi economica che ne è seguita rischiano di portare alla chiusura il 30% delle scuole paritarie, con gravi oneri per lo stato che dovrebbe ricollocare nelle scuole statali circa 300.000 studenti e sostenere oltre 40.000 lavoratori disoccupati, comportando un ulteriore onere di 5 miliardi di spesa pubblica. Sarebbe, quindi, evidente il rilevante aumento della spesa pubblica, destinato ad aggravare un debito generale già alto.
Una scuola che chiude è sempre un impoverimento del territorio, della cultura, dell’istruzione
Con la chiusura di parte delle scuole paritarie verrebbe sicuramente a mancare un contributo sociale fondamentale e di grande qualità.
In questa fase di “ricostruzione” del Paese le Istituzioni devono agire con lungimiranza trovando soluzioni che rispettino e garantiscano i diritti ed il lavoro di tutti.
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