I dati Istat testimoniano ancora una forte presenza di atti di violenza tra e contro i minori, come stalking, reati a sfondo sessuale, bullismo e cyberbullismo. Costante anche il numero di minori che fa abituale uso di alcol.
Stalking
I minori che hanno denunciato di aver subìto atti persecutori sono più che raddoppiati tra il 2010 e il 2018 (da 274 nel 2009 a 566 nel 2018). Fino ai 13 anni non si registrano forti differenze di genere tra le vittime (92 ragazze e 90 ragazzi) ma già a partire dalla fascia di età tra i 14-17 anni il numero delle donne cresce (274 ragazze e 110 ragazzi), per arrivare ad essere 6 volte maggiore nelle classi di età 18-24 (1102 ragazze e 175 ragazzi)
Reati a sfondo sessusale.
Nel 2018 il numero delle vittime minori che ha denunciato reati a sfondo sessuale è pari a 1.418 individui: tra questi l’incidenza delle ragazze è tre volte superiore a quella dei ragazzi (319 maschi contro circa 1.099 ragazze).
I reati che registrano un maggior numero di denunce sono gli atti sessuali con minorenne (31,5%), la violenza sessuale in danno a minori di 14 anni (28,0%), la pornografia minorile (17,4%), la corruzione di minorenne (10,2%), mentre quote più contenute riguardano la detenzione di materiale pedopornografico (7,3%) e lo sfruttamento e favoreggiamento prostituzione minorile (5,6%).
Gli autori dei reati a sfondo sessuale contro i minori sono prevalentemente maschi (93%, circa 2.291) contro il 7,1% (175) delle donne, mentre i minorenni sono autori di reati di pornografia minorile e detenzione di materiale pedopornografico in misura maggiore rispetto agli altri reati a sfondo sessuale.
La pedopornografia online è risultato un fenomeno in aumento durante l’emergenza coronavirus. Negli ultimi mesi il numero di denunce relative a tale reato è raddoppiato rispetto allo stesso periodo dello scorso anno: 181 casi tra tentativi di adescamento attraverso la rete e scambio di video e foto di minori, a fronte di 83 denunce relative all’anno precedente. Ma si tratta di dati ancora parziali.
Cyberbullismo
La maggior propensione degli adolescenti a utilizzare il telefono cellulare e a connettersi a Internet li espone di più ai rischi della rete e dei nuovi strumenti di comunicazione.
Il cyberbullismo ha colpito il 22,2% (186) di tutte le vittime di bullismo. Nel 5,9% (66) dei casi si è trattato di azioni ripetute (più volte al mese). Tra le ragazze di 11-17enni si registra una quota più elevata di vittime: il 7,1% delle ragazze che si collegano ad Internet o dispongono di un telefono cellulare sono state oggetto di vessazioni continue tramite Internet o telefono cellulare, contro il 4,6% dei ragazzi.
Tra le seconde generazioni i ragazzi che sembrano essere più “esposti” a episodi di prepotenza e/o comportamenti vessatori da parte dei loro coetanei sono i filippini (42% in più rispetto agli italiani), i cinesi (32% in più rispetto agli italiani), e gli indiani (27% in più rispetto agli italiani).
Consumo di alcol
Nel 2019 403 ragazzi (18,9%) e 340 ragazze (16,9%) di 11-17 anni hanno consumato almeno una bevanda alcolica nell’anno in contrasto con quanto previsto dalla Legge 8/11/2012 n.189 che vieta la somministrazione e la vendita di bevande alcoliche ai minori di 18 anni.
Tra i giovanissimi di 11-17 anni è più frequente, rispetto alle altre fasce di età, l’abitudine ad effettuare binge drinking in discoteca o nei locali (32,3%, pari a 37 mila ragazzi di 11-17 anni, contro il 13,8% della media della popolazione di 11 anni e più – pari a 530 mila persone di 11 anni e più).
Le raccomandazioni del Ministero della Salute ribadiscono la necessità di non superare mai le quantità definite a minor rischio (lower-risk drinking) per non incorrere in problemi per la salute: il livello di consumo zero dovrebbe rappresentare il livello di riferimento per la popolazione di età inferiore ai 18 anni di entrambi i sessi.
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