L’indagine promossa dall’Istituto Giannina Gaslini di Genova con la guida del neurologo Lino Nobili (dirigente del dipartimento di Neuropsichiatria infantile del Gaslini) per monitorare l’impatto della pandemia Covid19/Sars2 sullo stato psicologico di bambini e famiglie, ha fatto emergere che il benessere e l’equilibrio dei più piccoli è stato messo a dura prova nel periodo dell’emergenza sanitaria.
Lo studio ha coinvolto 6800 persone da tutta Italia (in particolare dalle regioni del Nord e alta Toscana), di cui quasi la metà (3245) con figli minorenni a carico, nel periodo tra il 24 marzo e il 3 aprile; attraverso un questionario online si è monitorata la situazione per comprendere le possibili ripercussioni che il lockdown ha avuto dal punto di vista comportamentale e psicologico sui bambini.
Il 64.7% delle persone che hanno compilato il campione è di sesso femminile, con un età media che si colloca nella fascia dei 40-45 anni.
Dall’analisi dei dati relativi alle famiglie con figli minori a carico (3251 questionari) è emerso che nel 65% dei bambini di età minore di 6 anni e nel 71% dei bambini con età maggiore di 6 anni (fino a 18) sono insorte problematiche comportamentali e sintomi di regressione. Per quel che riguarda i bambini al di sotto dei sei anni i disturbi più frequenti sono stati l’aumento dell’irritabilità, disturbi del sonno e disturbi d’ansia (inquietudine, ansia da separazione).
In particolare, nei bambini e adolescenti (età 6-18 anni) i disturbi più frequenti hanno interessato la “componente somatica” (disturbi d’ansia e somatoformi come la sensazione di mancanza d’aria) e i disturbi del sonno (difficoltà di addormentamento, difficoltà di risveglio per iniziare le lezioni per via telematica a casa). “In questa popolazione si osserva una significativa alterazione del ritmo del sonno con tendenza al ”ritardo di fase” (adolescenti che vanno a letto molto più tardi e non riescono a svegliarsi al mattino), come in una sorta di “jet lag” domestico. In questa popolazione di più grandi è stata inoltre riscontrata una aumentata instabilità emotiva con irritabilità e cambiamenti del tono dell’umore”.
I dati hanno rilevato che il livello di gravità dei comportamenti disfunzionali dei bambini/ragazzi è strettamente correlato al grado di malessere circostanziale dei genitori. All’aumentare di sintomi o comportamenti suggestivi di stress conseguenti alla condizione “Covid” nei genitori (disturbi d’ansia, dell’umore, disturbi del sonno, consumo di farmaci ansiolitici e ipnotici), si mostra un aumento dei disturbi comportamentali e della sfera emotiva nei bambini e negli adolescenti.
In conclusione il confinamento ha determinato una condizione di stress notevolmente diffusa tra i minori con ripercussioni significative a livello di salute fisica ed emozionale- psichica, per risolvere le quale è necessario attivare dei percorsi di supporto psicologico e neuropsichiatrico sia per i bambini che per le loro famiglie.
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