Rapporto globale di Save the Children “Save our education”: 9,7 milioni di bambini rischiano di abbandonare per sempre la scuola

Sono drammatici e preoccupanti i dati contenuti nel nuovo rapporto globale di Save the Children “Save our education- Salvate la nostra educazione”.

Secondo il report la chiusura delle scuole per contenere la diffusione del Coronavirus nella fase più acuta dell’emergenza ha lasciato 1,6 miliardi di bambini e adolescenti fuori dalla scuola – circa il 90% dell’intera popolazione studentesca.

Si stima che a causa dei tagli al budget per l’istruzione e della crescente povertà causata dalla pandemia di COVID-19, 9,7 milioni di bambini saranno costretti a lasciare la scuola per sempre entro la fine di quest’anno, mentre milioni di altri bambini avranno gravi ritardi nell’apprendimento.

“Circa 10 milioni di bambini potrebbero non tornare mai a scuola: si tratta di un’emergenza educativa senza precedenti. Proprio per questo i governi devono investire urgentemente nell’apprendimento, mentre al contrario siamo a rischio di impareggiabili tagli di bilancio, che vedranno esplodere le disparità esistenti tra ricchi e poveri e tra ragazzi e ragazze. Sappiamo che i bambini più poveri ed emarginati che erano già i più a rischio hanno il danno maggiore, senza accesso all’apprendimento a distanza o qualsiasi altro tipo di istruzione, per metà dell’anno accademico”, Inger Ashing, CEO di Save the Children.

In 12 paesi – Niger, Mali, Chad, Liberia, Afghanistan, Guinea, Mauritania, Yemen, Nigeria, Pakistan, Senegal e Costa d’Avorio – il rischio di incremento di abbandono scolastico è estremamente elevato soprattutto per le ragazze: sono infatti 9 milioni le bambine in età di scuola primaria che rischiano di non mettere mai piede in una classe, a fronte di 3 milioni di bambini. Violenza di genere, matrimonio e gravidanze precoci, mutilazioni genitali, questi i fenomeni che aumentano quando le ragazze sono costrette a rimanere fuori dalla scuola.

Circa 500 milioni di bambini non hanno avuto accesso all’apprendimento a distanza e molti dei bambini più poveri e vulnerabili potrebbero non avere genitori alfabetizzati che possano aiutarli. Avendo perso mesi di apprendimento, molti faranno fatica a recuperare la perdita di competenze o il mancato apprendimento, aumentando la probabilità di abbandono.

“Se permettiamo che questa crisi educativa si aggravi, le conseguenze sul futuro dei bambini saranno gravissime. La promessa che il mondo ha fatto di garantire a tutti i bambini l’accesso a un’istruzione di qualità entro il 2030, sarà irrealizzabile per molti anni. Per questo chiediamo che i governi mettano gli interessi dei bambini davanti alle pretese dei loro creditori. Tutti i bambini hanno il diritto di imparare, sviluppare e costruire un futuro migliore di quello che i loro genitori avrebbero potuto avere: che vivano in un campo profughi in Siria, in una zona di conflitto nello Yemen, in una zona urbana sovraffollata o in un remoto villaggio rurale, l’istruzione è la base per dare loro la possibilità di migliorare e non possiamo permettere che il COVID-19 tolga loro questa opportunità” Inger Ashing.

Non possiamo permettere la chiusura delle scuole perché in molti paesi esse rappresentato un luogo sicuro dove poter giocare con gli amici, mangiare e accedere ai servizi sanitari, compresi quelli per la salute mentale. Con la chiusura delle scuole, queste misure di protezione verranno meno con gravi ed irreparabili ripercussioni su bambini e bambini.

Rispondi

Up ↑

%d blogger hanno fatto clic su Mi Piace per questo: