Nonostante l’emergenza sanitaria ancora in corso prosegue il progetto supportato e finanziato dalla Commissione Europea che ha come obiettivo principale quello di ricollocare dalla Grecia verso gli altri 11 Stati europei partecipanti (Belgio, Bulgaria, Francia, Croazia, Finlandia, Germania, Irlanda, Portogallo, Lussemburgo, Lituania e Slovenia) i minori separati e non accompagnati ospitati dal paese ellenico.
Sono ben noti i gravi rischi a cui sono esposti questi minori se non seguiti e tutelati, primi tra tutti sfruttamento e violenza.
Si tratta di bambini/e e ragazzi/e che vivono in condizioni non proprio confortevoli nei sovraffollati centri di accoglienza e identificazione delle isole di Lesbo, Samo, Chio e Cos.
“L’Europa offre a questi minori l’opportunità di iniziare una nuova vita. Grazie a un’assistenza sanitaria adeguata e ad opportunità di apprendere e acquisire nuove competenze, nonché all’amore e al sostegno di famiglie e comunità dei Paesi di accoglienza, possono finalmente perseguire la realizzazione dei propri sogni. Possiamo e dobbiamo agire più velocemente per i bambini restanti che necessitano ancora di aiuto”- Afshan Khan, Direttrice Regionale UNICEF per l’Europa e l’Asia Centrale e Coordinatrice Speciale per la Risposta alla crisi di Rifugiati e Migranti in Europa.
Agli inizi del mese di luglio si contavano in Grecia quasi 4.700 minori separati e non accompagnati che necessitavano con urgenza di soluzioni durature, tra cui procedure di registrazione accelerate, ricongiungimento familiare e ricollocamento.
L’OIM, Organizzazione internazionale per le migrazioni, l’UNHCR, Agenzia delle Nazioni Unite per i Rifugiati, e l’UNICEF, Fondo delle Nazioni Unite per l’infanzia, hanno dato notizia degli ultimi ricollocamenti avvenuti nei primi giorni del mese di luglio: si tratta di 49 minori migranti e non accompagnati trasferiti dalla Grecia al Portogallo e alla Finlandia (già 65 minori non accompagnati erano stati trasferiti in Germania e in Lussemburgo tra i mesi di aprile e giugno).
I 49 minori ricollocati in Portogallo e Finlandia sono ragazzi di sesso maschile di età compresa tra i 12 e i 17 anni, 42 di loro provengono dall’Afghanistan, 4 dall’Egitto, e 3 rispettivamente da Gambia, Palestina, e Iran.
Il Portogallo prevede di accogliere dalla Grecia un totale di 500 minori non accompagnati, mentre la Finlandia ha assunto l’impegno di ricollocare da Grecia, Malta e Cipro fino a 175 minori non accompagnati e altri richiedenti asilo vulnerabili.
“Siamo davvero lieti di vedere gli impegni assunti dagli Stati dell’UE tradursi in azioni concrete. È la prova del fatto che la solidarietà europea può essere efficace. Tali sforzi collettivi volti a trovare soluzioni devono continuare ed essere rafforzati. In Grecia ci sono ancora centinaia di minori rifugiati non accompagnati in condizioni disperate e non sicure. Assicurarne il futuro e il benessere dovrebbe costituire un obiettivo comune” – Pascale Moreau, Direttrice dell’Ufficio dell’UNHCR per l’Europa
I ricollocamenti sono stati organizzati dai governi di Portogallo, Finlandia e Grecia, e coordinati dalla Commissione Europea col supporto di OIM, UNHCR, UNICEF ed Ufficio europeo di sostegno per l’asilo (EASO).
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