Le aspettative delle famiglie italiane durante e dopo la pandemia: indagine della Banca d’Italia

Tra aprile e maggio 2020 la Banca d’Italia ha condotto un’Indagine Straordinaria sulle Famiglie italiane (ISF) per raccogliere informazioni sulla situazione economica e sulle aspettative delle famiglie durante la crisi legata alla pandemia di Covid-19.

Il campione di riferimento è di 3.079 individui e più di un terzo di questi ritiene di non avere risorse liquide sufficienti a far fronte alle spese per consumi essenziali della famiglia.

Dai dati emerge che negli ultimi mesi corrispondenti alla fase più rigida delle misure di contenimento dell’epidemia, oltre la metà degli individui ha dichiarato di aver subito una riduzione nel reddito familiare, anche tenendo conto degli eventuali strumenti di sostegno ricevuti; per il 15% il calo è di oltre la metà del reddito complessivo. L’impatto è più negativo tra i lavoratori indipendenti: quasi l’80% ha subito un calo nel reddito e per il 36% la caduta è di oltre la metà del reddito familiare.

Circa la metà della popolazione si aspetta una riduzione del reddito familiare anche nell’arco dei prossimi 12 mesi: solo il 7% ritiene che tra un anno il reddito della sua famiglia avrà subito un calo di oltre il 50% rispetto a quello precedente l’emergenza sanitaria.

Quasi il 40% degli individui indebitati dichiara di avere difficoltà nel sostenere le rate del mutuo a causa della crisi; la quota è più elevata nel Centro e nel Mezzogiorno.

L’emergenza sanitaria ha inciso negativamente anche sulle aspettative di spesa: circa il 30% della popolazione dichiara di non potersi permettere di andare in vacanza in estate e quasi il 60% ritiene che anche quando l’epidemia sarà terminata le proprie spese per viaggi, vacanze, ristoranti, cinema e teatri saranno comunque inferiori a quelle pre-crisi.

Considerate le prospettive di certo non positive manifestate dalle famiglie italiane bisogna evitare che i costi della pandemia ricadano ancora di più sui più piccoli.

In questo quadro risulta evidente come sia necessario attivare ulteriori e incisive politiche a tutela delle famiglie, per salvaguardare in particolar modo i minori, proprio perché la crisi sociale vissuta e ancora in atto ha avuto ripercussioni senza precedenti e drammatiche sull’istruzione e sulle condizioni di vita dei bambini.

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