La nuova ricerca della Global Campaign for Education Italia, che ha coinvolto oltre 2.800 docenti in tutta Italia, fornisce delle interessanti informazioni sulla didattica a distanza (DAD) e sull’impatto che ha avuto nelle scuole italiane.
L’80% dei docenti intervistati crede che la Didattica a Distanza abbia accentuato le differenze tra studenti con il 60% di ragazze e ragazzi rimasti indietro. Questo il dato più significativo che emerge dall’indagine realizzata dalla Global Campaign for Education Italia, in collaborazione con AstraRicerche.
La ricerca e evidenzia che la didattica a distanza è percepita come un cambiamento di grande portata che richiede un ripensamento dell’insegnamento (77,1%) e, ancor più, delle modalità di valutazione (88,2%). Non solo: si sostiene che dovrebbe essere obbligatoria la formazione dei docenti su metodologie e strumenti per la DAD (83,2%) anche perché solo il 45,3% dei docenti si sentiva pronto per la DAD quando è stato necessario utilizzarla (l’87,6% ha visto crescere le proprie capacità di utilizzo degli strumenti in questi mesi).
Il 26,8% degli insegnanti intervistati, inoltre, segnala che almeno metà classe è rimasta indietro con compiti e lezioni: per il 57,4% dei docenti il motivo principale è la presenza di situazioni di disagio in famiglia (mancanza di spazi dove studiare o seguire le lezioni, tensioni), seguita dallo scarso impegno dello studente (46%), ma anche da problemi di connettività (44,7%), di mancanza di strumenti (42%) e – meno – dalla limitata capacità di utilizzo del software necessario (25,9%).
Quando non è stato facile o possibile avere l’intera classe collegata con il docente, questi ha utilizzato due strategie molto differenti: il contatto diretto con il singolo studente (spesso tramite WhatsApp o simili: 60.7%, meno videochiamate personali – 30.8% – o telefonate – 29.8%) o il contatto con la famiglia (59.4%); sono stati, invece, secondari la richiesta di aiuto ad altri studenti (14.3%) e l’aiuto di educatori esterni alla scuola (9.0%).
Tra le tante disuguaglianze che l’emergenza Covid-19 ha messo in evidenza, l’accesso all’istruzione è una delle più evidenti.
L’indagine mira a dare voce a docenti di ogni ordine e grado per conoscere le esigenze formative, avere informazioni rilevanti e aggiornate sul mondo della scuola e capire l’impatto della Didattica a Distanza. I risultati ottenuti forniscono un quadro che permetterà di lavorare su strumenti, metodologie e attività da proporre ai docenti e alle docenti.
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