Tutela volontaria msna: i nuovi dati dell’Autorità garante per l’infanzia e l’adolescenza

I due nuovi report sulla tutela volontaria pubblicati dall’Autorità garante per l’infanzia e l’adolescenza, descrivono lo stato di attuazione della legge Zampa (n. 47/2017 -Disposizioni in materia di misure di protezione dei minori stranieri non accompagnati-).

Dai dati emerge che, al 30 giugno 2019, sono 2965 gli aspiranti tutori volontari che risultano iscritti negli elenchi istituiti presso i tribunali per i minorenni. Tre tutori volontari su quattro sono donne (queste ultime toccano il 91% al tribunale di Taranto).

Il 63,1% dei tutori volontari ha età maggiore di 45 anni, con un picco del 40% nella fascia 46-60 anni. La maggior parte degli aspiranti tutori volontari (78,2%) è occupata, i pensionati rappresentano il 10,8% del totale. Per lo più svolgono o hanno svolto una professione intellettuale o scientifica (53,2%), tecnica (16,9%), esecutiva nel lavoro d’ufficio (11,9%) o qualificata nei servizi o nel commercio (10,4%). È laureato il 79,5%, mentre il 19,5% è in possesso di un diploma di scuola secondaria superiore.

La figura del tutore volontario è stata introdotta dalla Legge Zampa a partire dal 6 maggio 2017: al 30 giugno 2019 risultano svolti complessivamente 70 corsi, di cui 15 promossi dall’Autorità garante per l’infanzia e l’adolescenza. A ogni corso è stato ammesso al massimo un numero di aspiranti compreso tra i 22 e i 104 partecipanti.

I tutori volontari selezionati grazie a essi sono stati 2967, pari all’89,5% di coloro che si erano iscritti ai corsi e solo il 9,3% delle persone risultate idonee a essere inserite negli elenchi dei tribunali per i minorenni non ha dato poi il consenso all’inserimento. Nel primo semestre 2019 il numero di ore previste per i corsi di formazione è stato in media poco meno di 23 ore e mezza (la frequenza obbligatoria minima è stata prevista, nelle varie regioni, in una forbice compresa tra il 60 e l’80% del monte ore).

La rilevazione è stata realizzata con il supporto di unità operative locali che hanno contribuito alla raccolta delle informazioni allorché richiesto dai garanti e dai tribunali. I garanti regionali e delle Province di Trento e Bolzano hanno risposto sui dati relativi ai corsi di formazione, mentre i tribunali hanno fornito dati sulle tutele volontarie.

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