L’emergenza sanitaria COVID-19 costituisce la più grande crisi che i paesi ad alto reddito abbiano visto da molte generazioni e che ha determinato importanti ripercussioni a livello sociale ed economico.
I paesi ad alto reddito non sono abituati ad affrontare una crisi sanitaria e le conseguenze che questa comporta: servizi sanitari e umani al limite, spostamenti della popolazione limitati, chiusura dei luoghi di lavoro e scuole.
Queste condizioni uniche creano nuove e serie sfide per le economie e le società di tutti i paesi ad alto reddito. Con l’evolversi di queste sfide, i bambini sono tra quelli a maggior rischio di vedere diminuiti il loro tenore di vita e il loro benessere personale.
L’indagine “Supporting Families and Children Beyond COVID-19: Social Protection in High Income Countries” realizzata dal Centro di Ricerca Innocenti dell’Unicef nei paesi ad alto reddito cerca di comprendere come l’impatto sociale ed economico della pandemia possa influenzare i bambini, quali sono state le prime risposte del governo alla crisi e come le future politiche pubbliche potrebbero essere ottimizzate per sostenere meglio i bambini.
Secondo i dati ci si aspetta che la povertà infantile resterà sopra i livelli pre-Covid almeno per i prossimi 5 anni, anche se solo il 2% degli aiuti finanziari erogati dai governi nei paesi Ocse e dell’Unione Europea è stato ripartito per supportare i bambini e le famiglie con minorenni durante la prima ondata della pandemia.
La pubblicazione mostra che tra febbraio e la fine di luglio 2020 i paesi ad alto reddito hanno speso 10,8 trilioni di dollari per la risposta al Covid-19 e il 90% di questi soldi è stato investito in pacchetti di incentivi fiscali diretti alle aziende, con l’inevitabile esclusione dei bambini più emarginati e delle loro famiglie.
Circa un terzo dei paesi dell’Ocse e dell’Unione Europea compresi nel rapporto non ha attuato nessuna politica specifica per supportare i bambini nella risposta alla prima ondata della pandemia e la maggior parte degli interventi di protezione sociale per i bambini e le famiglie è durata in media solo tre mesi.
È evidente come la natura a breve termine di questi interventi sia del tutto inadeguata per affrontare la durata prevista della crisi e i rischi legati alla povertà infantile nel lungo periodo.
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