La giustizia minorile ha subìto anch’essa, nel corso del 2020, gli adattamenti gestionali dettati dalla necessità di far fronte all’emergenza Covid 19. Nella relazione del Ministro[1], presentata nell’ambito della Cerimonia di inaugurazione dell’anno giudiziario 2021, si è più volte fatto cenno alle ovvie difficoltà affrontate nel corso del 2020 da parte dell’apparato giudiziale nel suo complesso, con particolare riferimento, tuttavia, alle aree di intervento più delicate. Uno fra tutti, e non ultimo, quello della giustizia minorile.
A due anni dall’entrata in vigore del D.lgs. n. 121/2018 sull’Ordinamento penitenziario minorile, l’attenzione degli operatori ha continuato a rivolgersi, sebbene nel contesto di una profonda emergenza sanitaria e sociale, allo sviluppo di progetti e alla realizzazione di obiettivi voluti dalla norma.
Nella relazione si dà conto dell’istituzione, presso il Dipartimento per la Giustizia minorile e di Comunità, di un’Unità di crisi con compiti di monitoraggio e coordinamento dei servizi minorili, allo scopo di far fronte alle problematiche legate all’emergenza pandemica.
Il delicato compito del Dipartimento, “afferente, oltre che ai temi della organizzazione quotidiana del lavoro centrale e al coordinamento con gli uffici periferici, anche alla sicurezza del personale in presenza per garantire la prosecuzione delle attività trattamentali e assolvere alle richieste dell’autorità giudiziaria, oltre che alla tutela della popolazione detenuta e del personale che opera negli Istituti penali per i minorenni”, ha richiesto uno sforzo peculiare, anche per la tipologia di soggetti destinatari degli interventi, che si è concretata in una serie di obiettivi raggiunti nel corso dell’anno passato, puntualmente evidenziati nel documento. Tra gli altri si segnalano in primo luogo l’impegno verso una progettazione trattamentale condivisa tra settore minorile ed esecuzione penale esterna, la prosecuzione della riforma organizzativa avviata con le “Linee di indirizzo per i servizi minorili e per l’esecuzione penale esterna” del gennaio 2017, la creazione di momenti di comune operatività finalizzati a creare modelli stabili di collaborazione tra i Centri per la Giustizia minorile, i Servizi Minorili e gli Uffici di esecuzione penale esterna per adulti in tutte le loro articolazioni, la stipula di convenzioni e protocolli per i lavori di pubblica utilità volti ad agevolare il ricorso all’istituto anche nei territori che possono contare su più esigue risorse e opportunità di inserimento lavorativo.
E ancora, il monitoraggio su base nazionale dei fenomeni di devianza minorile “di gruppo”, le attività dell’Osservatorio nazionale sulla recidiva, le politiche di prevenzione del rischio di radicalizzazione violenta, i progetti in materia di contrasto ai fenomeni di bullismo e cyberbullismo, la valorizzazione dei diritti delle vittime di reato e attività finalizzate alla responsabilizzazione dei minori autori di reato con azioni improntate a concretezza ed effettività nel campo dell’istruzione, dell’avviamento al lavoro, della cura delle relazioni.
Sul versante della giustizia riparativa, inoltre, si segnala inoltre l’emanazione delle “Linee di indirizzo del Dipartimento per la Giustizia minorile e di comunità in materia di Giustizia riparativa e tutela delle vittime di reato”, che “individuano concrete modalità operative e forniscono precise indicazioni affinché le relative pratiche abbiano reale applicazione su tutto il territorio con strutture di riferimento altamente qualificate e adeguatamente selezionate”.
Tra i progetti trattamentali di maggiore rilevanza ricordati nella Relazione troviamo quello dal titolo “Legalità e Merito”, realizzato dall’Università L.U.I.S.S Guido Carli nell’ambito dell’educazione alla legalità e della cittadinanza attiva, presso istituti scolastici individuati su scala nazionale, con particolare attenzione a quelli situati in aree a rischio[2].
È proseguito inoltre l’impegno per l’attuazione del “Piano Nazionale per la prevenzione del rischio autolesivo e suicidario nei servizi residenziali minorili del Dipartimento per la Giustizia Minorile e di Comunità”, basato su una serie di Accordi operativi tra i Servizi Minorili e i Servizi Sanitari territoriali.
Un documento insomma, che mette in luce gli sforzi profusi dal Dipartimento nel corso del difficile anno 2020, ma che guarda con rinnovato slancio alle esigenze dei minori.
[1] Per la lettura del testo integrale della relazione del Ministro sull’amministrazione della giustizia per l’anno 2020, ai sensi dell’art. 86, R.D. 30 gennaio 1941, n.12, si veda il link: https://www.giustizia.it/cmsresources/cms/documents/anno_giudiziario_2021_relazione.pdf
[2] Il progetto ha previsto il coinvolgimento, nel corso del 2020, degli Istituti Penali per i Minorenni di Palermo e Airola ed è proseguito, in modalità a distanza, anche nel periodo del “lockdown”.
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