Bambini vittime di maltrattamento: un fenomeno in aumento che coinvolge oltre 77mila minori. I dati della seconda indagine nazionale sul maltrattamento di bambini e adolescenti in Italia di Terre des Hommes e Cismai

In Italia sono 401.766 i minorenni presi in carico dai Servizi Sociali, pari a 45 minori ogni mille residenti; di questi 77.493 lo sono per maltrattamento, ossia su mille bambini residenti 9 sono vittime di maltrattamento.

Questi sono i primi e preoccupanti risultati emersi dalla Seconda indagine nazionale sul maltrattamento dei bambini e degli adolescenti in Italia, realizzata da Terre des Hommes e Cismai – Coordinamento Italiano dei Servizi contro il Maltrattamento e l’Abuso all’Infanzia, per l’Autorità Garante per l’Infanzia e l’Adolescenza. La ricerca, condotta tra luglio 2019 e marzo 2020, su dati riferiti al 2018, ha coperto un campione rappresentativo di 196 Comuni, selezionati da Istat, per un totale di 2,1 milioni di minorenni.

L’indagine tratteggia una drammatica fotografia della dimensione del maltrattamento sui minorenni in Italia, a distanza di cinque anni dalla ricerca svolta nel 2015, sui dati del 2013, che fu la prima indagine di quantificazione del maltrattamento sui minori, realizzata su scala nazionale, con una metodologia riconosciuta a livello internazionale.

La ricerca costituisce anche un primo esempio, seppur parziale, di monitoraggio sul maltrattamento infantile ed adolescenziale in Italia. Infatti, per la prima volta, è stato possibile effettuare un vero e proprio monitoraggio su un campione di 117 Comuni che avevano già partecipato alla rilevazione del 2015. Da tale comparazione, si evince un preoccupante trend in aumento del fenomeno; in particolare, rispetto al 2013, si registra una crescita del 3,6% del numero di minori in carico ai Servizi Sociali e un aumento del 14,8% di bambini e ragazzi in carico per maltrattamento.

I risultati dell’indagine mostrano che, se i minorenni affidati ai Servizi Sociali sono in prevalenza maschi, al contrario ad essere più frequentemente in carico per maltrattamento sono bambine e ragazze (201 femmine contro 186 maschi ogni 1.000). Anche la percentuale di minorenni stranieri in carico ai Servizi per maltrattamento è tre volte superiore rispetto a quella degli italiani: ogni 1.000 bambini vittime di maltrattamento 23 sono stranieri e 7 italiani.

Quanto alle tipologie di maltrattamento, secondo l’indagine, la forma principale e più diffusa è rappresentata dalla patologia delle cure (che include anche incuria e trascuratezza), la quale affligge il 40,7% dei minorenni in carico ai Servizi Sociali; fanno poi seguito la violenza assistita (nel 32,4% dei casi), il maltrattamento psicologico (14,1%), il maltrattamento fisico (9,6%) e l’abuso sessuale (3,5%).

Questa seconda indagine, inoltre, ha permesso di esplorare e approfondire aspetti nuovi del maltrattamento, offrendo una lettura più esaustiva del fenomeno e ampliando i dati a disposizione in riferimento all’autore della violenza, all’origine della segnalazione e alla durata dell’intervento da parte dei Servizi Sociali.

E’ stato così possibile osservare che oltre il 40% dei minori è vittima di un maltrattamento multiplo e nella netta maggioranza dei casi (il 91,4%) il maltrattamento viene perpetrato da soggetti appartenenti alla cerchia dei familiari.

In merito all’origine della segnalazione di una situazione di maltrattamento, risulta preponderante l’attivazione dell’Autorità giudiziaria, (il 42,6% dei casi), in secondo luogo le segnalazioni provengono dall’ambiente familiare (17,9%), ma svolgono un ruolo importante nell’intercettazione del fenomeno anche le realtà aggregative in cui i minorenni sono soliti trascorrere del tempo extra scolastico (17,8%); mentre ospedali (4,2%) e pediatri (1,4%) sono agli ultimi posti e ciò segnala la necessità di promuovere formazioni specifiche, volte rafforzare la capacità di intercettazione e riconoscimento del maltrattamento.

Per quanto riguarda l’intervento dei Servizi Sociali, i dati rilevano consistenti differenze territoriali: i minorenni in carico ai Servizi Sociali al Nord risultano essere il doppio di quelli seguiti al Sud (58 su 1.000 al Nord contro i 29 su 1.000 del Sud). Pertanto, scendendo da Nord verso Sud, emerge un progressivo decremento della presa in carico da parte dei Servizi, un dato inversamente proporzionale rispetto ai livelli di benessere socio-economico che caratterizzano le due aree. Questo aspetto potrebbe essere connesso ad una maggiore difficoltà da parte dei Servizi Sociali a intercettare i bisogni dei minorenni e a prenderli in carico, a causa di una organizzazione meno capillare e meno strutturata dei Servizi stessi.

Inoltre, dai risultati dell’indagine si evince che l’attivazione degli interventi interessa prevalentemente la fascia d’età degli 11-17 anni (54%), mentre la fascia più penalizzata appare quella dei 0-5 anni (27‰). Questo dato indica che l’attivazione degli interventi avviene quando le situazioni potrebbero essere ormai maggiormente strutturate e gravi, segnalando così una generale carenza di interventi preventivi e di prese in carico precoci. A conferma di ciò, si evidenzia anche che gli interventi di presa in carico da parte dei Servizi richiedono un supporto di lungo periodo (nel 65,6% dei casi superiore ai 2 anni), proprio perché la durata è strettamente correlata al danno subito dal minore e al livello di compromissione della sua situazione.

Ne consegue, come sottolineato nell’indagine, l’importanza di una prevenzione istituzionale, strutturata e costante, che permetta di intercettare precocemente le situazione di disagio, riducendo in questo modo anche i tempi di presa in carico, i costi e il danno subito da bambini e famiglie.

In merito alle principali tipologie d’intervento erogate dai Servizi Sociali a favore dei minorenni maltrattati, le più frequenti sono l’assistenza economica e l’assistenza domiciliare (rispettivamente per il 28,4% e 23,9% dei casi), mentre si ricorre in misura minore all’allontanamento del minore dalla famiglia d’origine, tramite collocamento in comunità e affido famigliare (rispettivamente 21,6% e 14,2%).

L’indagine si conclude con alcune importanti raccomandazioni, tra cui si evidenzia, in primis, la necessità di istituire un sistema nazionale di raccolta dati e di monitoraggio stabile e periodico, che aiuti ad orientare meglio le politiche di prevenzione, protezione e cura dei minorenni maltrattati e ad intervenire su quelle disomogeneità territoriali che ancora oggi segnano un grave discrimine nella piena fruizione dei diritti delle persone di minore età che vivono nel nostro Paese. Infine, ulteriori raccomandazioni riguardano: l’esigenza di un coordinamento interistituzionale delle politiche di contrasto e prevenzione della violenza; la promozione di un Piano nazionale di contrasto, prevenzione e cura della violenza sui minori; l’adozione di linee guida per la prevenzione e la protezione dei bambini dai maltrattamenti nonché un’adeguata formazione degli operatori per rilevare precocemente ed intervenire tempestivamente sulle situazione pregiudizievoli.

È possibile consultare l’indagine completa al link: https://cismai.it/wp-content/uploads/2021/04/DossierMaltrattamento-2021-10-singole-1.pdf

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