La Garante nazionale, Carla Garlatti, sollecita i rimborsi ai tutori volontari di minori stranieri non accompagnati: lo stanziamento di un milione è fermo da più di un anno per mancanza del decreto

La Legge di Bilancio 2020, approvata a dicembre 2019 (L. 27 dicembre 2019, n. 160)[1], all’art. 1 comma 882 e 883, ha previsto lo stanziamento di un milione di euro annui a partire dal 2020, ad incremento del “Fondo per l’Accoglienza dei Minori Stranieri Non Accompagnati“.

In particolare, le risorse stanziate ogni anno dallo Stato italiano sul “Fondo per l’accoglienza dei minori stranieri non accompagnati” devono essere destinate, per legge, a tre finalità: sostenere interventi a favore dei tutori volontari; garantire la copertura dei rimborsi a favore delle aziende, per un importo massimo pari al 50% dei costi sostenuti dalle aziende per i permessi di lavoro retribuiti accordati per lo svolgimento delle funzioni di tutela, fino ad un massimo di 60 ore per tutore; rimborsare le spese sostenute dai tutori per gli adempimenti connessi al loro ruolo, come ad esempio le spese sostenute nei trasferimenti.

Per rendere operative tali disposizioni, è necessario un decreto attuativo del Ministero dell’Interno, di concerto con il Ministero dell’economia e finanze, il quale doveva essere adottato entro due mesi dalla data di entrata in vigore della legge di bilancio 2020. Tuttavia, è ormai trascorso più di un anno da quando questo decreto doveva essere emanato, ma non se ne hanno più notizie.

Per rendere effettiva la concessione dei contributi, previsti dalla legge di bilancio 2020, si attende ancora un decreto che definisca le modalità per la presentazione delle domande e per la loro assegnazione.

Nel frattempo, come ha evidenziato l’Autorità garante per l’infanzia e l’adolescenza, Carla Garlatti, quel milione di euro che ogni anno viene stanziato per l’accoglienza dei minori stranieri non accompagnati, non può essere speso. Un milione di euro rimane così inutilizzato a causa della mancanza di un decreto.

Carla Garlatti, constatando che, a distanza di oltre un anno, il decreto attuativo non risulta ancora adottato, ha, quindi, scritto al Ministero dell’interno e a quello dell’economia e delle finanze per sollecitarne l’approvazione, chiedendo di procedere nell’iter, rimasto in giacenza fin troppo a lungo, che impedisce la concessione dei rimborsi ai tutori volontari e alle aziende che concedono loro permessi di lavoro retribuiti per assisterli.

Carla Garlatti ha sottolineato: “I tutori sono un anello essenziale del sistema di accoglienza: non solo costituiscono il punto di riferimento per minori stranieri non accompagnati, ma rappresentano il punto di raccordo per gli altri attori del sistema: servizi sociali, centri di accoglienza, uffici scolastici regionali e scuole, tribunali e procure minorili. Svolgono una funzione fondamentale, a cui dedicano la cosa più preziosa: il loro tempo libero. Non ritengo giusto che debbano anche sostenere, senza alcuna possibilità di rimborso, le spese legate all’esercizio dei loro compiti”. 

Nel corso di un’intervista rilasciata all’Osservatorio Salesiano per i Diritti dei Minori, anche la Presidente del Tribunale per i Minorenni di Roma, Alida Montaldi, ha evidenziato l’importanza del ruolo ricoperto dalla figura dei tutori volontari, dichiarando che “Dall’esperienza molto positiva fatta in questi primi due anni di competenza del Tribunale per i Minorenni sul territorio di Roma è emerso che per i minori stranieri non accompagnati intercettati sul territorio nazionale, la nomina del tutore volontario fa la differenza; nello specifico, ciò che fa la differenza è la possibilità di avere una relazione uno a uno, aspetto quest’ultimo importante perché significa uno spazio di ascolto individuale”.

Sottolineando la rilevanza del legame che si viene a creare tra il minore straniero rimasto solo e il tutore, ha, infine, aggiunto: “Questi ragazzi restano in contatto con chi è stato il loro tutore, anche dopo il compimento della maggiore età, ossia quando non vi è più un ruolo di rappresentanza e di rilievo pubblico, perché all’incarico si accompagna sempre l’instaurazione di una relazione personale. Perciò, anche quando questi ragazzi raggiungono la maggiore età e proseguono da soli, gestendo autonomamente la presenza sul territorio nazionale, contattano spesso il tutore in momenti di difficoltà, chiedendo consigli, proprio perché, per loro, resta un importante punto di riferimento sul territorio nazionale.


[1] L. 27 dicembre 2019, n. 160 – Bilancio di previsione dello Stato per l’anno finanziario 2020 e bilancio pluriennale per il triennio 2020-2022.

All’art. 1 comma 882 della L. 160 del 27 dicembre 2019 si legge: «Il Fondo per l’accoglienza dei minori stranieri non accompagnati, istituito dall’articolo 1, comma 181, della legge 23 dicembre 2014, n. 190, è incrementato di 1 milione di euro annui a decorrere dall’anno 2020 per essere destinato sulla base delle modalità stabilite con il decreto di cui al comma 883 e nei limiti dello stanziamento di cui al presente comma alle seguenti finalità: a) interventi a favore dei tutori volontari di minori stranieri non accompagnati, di cui alla legge 7 aprile 2017, n. 47; b) rimborso a favore delle aziende di un importo fino al 50 per cento dei costi sostenuti per permessi di lavoro retribuiti accordati come clausola di maggior beneficio ai tutori volontari di minori stranieri non accompagnati, fino a 60 ore per tutore, per adempimenti connessi con l’ufficio della tutela volontaria; c) rimborso a favore dei tutori volontari delle spese sostenute per adempimenti connessi con l’ufficio della tutela volontaria».

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