Le risorse dedicate all’infanzia e all’adolescenza in Italia: il nuovo documento di monitoraggio del Gruppo CRC

In occasione del 30° anniversario dalla ratifica della Convenzione ONU sui diritti dell’infanzia e dell’adolescenza in Italia, avvenuta il 27 maggio 1991 con la Legge 176/1991, il Gruppo CRC ha pubblicato il dossier “I diritti dell’infanzia e dell’adolescenza in Italia – Le risorse dedicate all’infanzia e l’adolescenza in Italia”, un nuovo documento di monitoraggio focalizzato sulle risorse destinate all’infanzia e all’adolescenza, con l’intento di sollecitare una riflessione tra le istituzioni competenti ad ogni livello di governo affinché assumano un impegno in tema di investimenti, monitoraggio e valutazione di impatto dei fondi pubblici sui minori.

Il tema dell’allocazione di adeguate risorse per l’infanzia e l’adolescenza riveste un’importanza cruciale nel garantire a tutti i bambini e adolescenti l’effettiva attuazione dei diritti riconosciuti dalla Convenzione ONU sui diritti dell’infanzia e dell’adolescenza. Lo stesso Comitato ONU ha più volte espresso preoccupazione per il fatto che, in Italia, la Convenzione ONU non sia applicata al massimo livello consentito dalle risorse disponibili, come invece prescritto dall’art. 4 della Convenzione.

Il dossier si compone di tre sezioni: una ricognizione dei fondi europei della Programmazione 2014-2020 riconducibili ad infanzia e adolescenza; un approfondimento sugli investimenti per le politiche sociali correlati alle persone di minore età; un’analisi delle risorse per l’educazione della prima infanzia.

In merito ai fondi europei destinati all’infanzia e all’adolescenza, dall’analisi svolta si rileva una maggiore concentrazione di risorse europee nelle regioni meridionali; tuttavia, si evince anche come le politiche dedicate ad infanzia e adolescenza basate sul trasferimento dei fondi, in mancanza di una strategia organica, di una governance e una capacità amministrativa adeguate, non siano state di per sé risolutive. Di qui la prima conclusione del Gruppo CRC: «Le politiche per l’infanzia e l’adolescenza finanziate dalle risorse aggiuntive nazionali ed europee finalizzate ad aumentare la coesione sociale e territoriale non sono apparse complessivamente sufficienti ad imprimere una significativa riduzione dei divari regionali presenti nel nostro Paese, in termini di offerta di servizi per questo target di popolazione».

Passando, poi, all’esame delle risorse che negli ultimi anni sono state destinate ai servizi e agli interventi sociali per l’infanzia e l’adolescenza si riscontra che, nel nostro Paese, permangono profondi divari nella quantità e qualità della spesa sociale, non solo tra Regioni, ma anche tra Comuni di una stessa Regione. Sono ancora forti le disuguaglianze se si osserva l’ammontare complessivo dei fondi e l’impatto generato sulla condizione dei minorenni rispetto all’offerta di servizi. Inoltre, si sottolinea qui la presenza di squilibri nella composizione della spesa pubblica italiana, che penalizza le persone di minore età: nel 2019 l’Italia nella protezione sociale ha riservato all’area “famiglia e minori” solo il 2% della spesa pubblica, mentre nell’UE la media era del 3,8%, circa il doppio.

Infine, per quanto riguarda il Sistema integrato 0-6 emerge che le risorse finora disponibili, o stanziate all’interno di programmi diversi e gestiti da diverse centrali operative, risultano, senza dubbio, inadeguate a raggiungere l’auspicato obiettivo di una presa in carico almeno del 33% dei bambini di età inferiore ai 3 anni in tutti i territori regionali. Si confida, pertanto, nella creazione presso il Ministero dell’Istruzione di un Ufficio dedicato al sistema integrato 0-6, che coordini e possa intervenire nel delicato quanto necessario processo di riequilibrio territoriale dell’offerta educativa di qualità per la prima infanzia.

È possibile scaricare il documento completo qui.

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