Adottata la Garanzia europea per l’infanzia: un importante passo nella lotta contro la povertà infantile e l’esclusione sociale dei minori vulnerabili

Il 14 giugno 2021 il Consiglio dell’Unione europea ha adottato una raccomandazione che istituisce la “Garanzia europea per l’infanzia” (Child Guarantee).

Si tratta del primo strumento strategico a livello dell’UE volto a prevenire e contrastare lo svantaggio e l’esclusione sociale dei minori, assicurando a tutti i bambini e adolescenti a rischio di povertà o esclusione sociale, l’accesso a una serie di servizi essenziali di qualità. Si contribuisce così alla tutela dei diritti dei minori, combattendo la povertà infantile e promuovendo le pari opportunità.

In particolare, attraverso la Garanzia per l’infanzia, si raccomanda a tutti gli Stati membri di garantire un accesso effettivo e gratuito all’educazione e alla cura della prima infanzia, all’istruzione e alle attività scolastiche, ad almeno un pasto salutare ogni giorno a scuola e all’assistenza sanitaria, nonché un accesso effettivo a un’alimentazione sana e a un alloggio adeguato.

Inoltre, lo strumento individua alcuni gruppi vulnerabili, invitando gli Stati membri a riservare loro misure specifiche e particolare attenzione, tenendo conto degli svantaggi affrontati in particolare dai minori: senza fissa dimora o in condizioni di grave disagio abitativo; con disabilità; con problemi di salute mentale; con background migratorio o appartenenti a minoranze etniche; fuori dalla famiglia d’origine, in strutture di assistenza alternativa, in particolare istituzionale; in contesti familiari precari.

Già prima del COVID-19, nell’Unione Europea quasi 18 milioni di minori erano a rischio di povertà o di esclusione sociale (il 22,2%), ossia un bambino su quattro; tuttavia la crisi scatenata dalla pandemia è destinata ad accentuare ulteriormente le disuguaglianze esistenti, provocando un incremento del numero di famiglie in difficoltà.

Alla luce di questo, il documento propone e definisce una serie di misure specifiche per gli Stati membri, quali:

  • costruire un quadro strategico per combattere l’esclusione sociale dei minori;
  • identificare e fronteggiare gli ostacoli finanziari e non finanziari alla partecipazione all’educazione e cura della prima infanzia, all’istruzione e alle attività scolastiche;
  • assicurare almeno un pasto sano al giorno a scuola;
  • garantire la fornitura di materiale didattico, inclusi strumenti didattici digitali, libri, uniformi ed eventuale abbagliamento richiesto;
  • fornire il trasporto per raggiungere gli istituti di educazione e cura della prima infanzia e gli istituti di istruzione;
  • garantire un accesso equo e inclusivo alle attività scolastiche, compresa la partecipazione a gite scolastiche e attività sportive, ricreative e culturali;
  • attuare programmi accessibili di promozione della salute e prevenzione delle malattie indirizzati ai bambini bisognosi e alle loro famiglie;
  • provvedere ad assicurare ai minori in difficoltà e alle loro famiglie un accesso prioritario e tempestivo agli alloggi sociali o all’assistenza abitativa.

Con questo strumento si è compiuto un importante passo in avanti verso la realizzazione dei diritti dei minori nell’UE.

Spetta ora agli Stati membri il compito di sviluppare e adottare, entro nove mesi, un piano d’azione nazionale per il periodo fino al 2030, nominando anche un coordinatore nazionale della Garanzia per l’infanzia. Gli Stati membri, inoltre, dovranno riferire alla Commissione europea ogni due anni in merito ai progressi compiuti nell’attuazione della raccomandazione.

Per approfondimenti si rimanda qui.

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