Vacanze: un’importante esperienza educativa, ma inaccessibile per molte famiglie. In quasi un caso su due, le famiglie monogenitoriali con figli minori e i nuclei più numerosi sono costretti a rinunciarvi

L’estate rappresenta un fondamentale momento di svago per bambini e ragazzi. Del resto, il diritto al gioco e al tempo libero è sancito dalla stessa Convenzione ONU sui Diritti dell’Infanzia e dell’Adolescenza, che all’art. 31 riconosce il diritto del bambino “al riposo ed al tempo libero, a dedicarsi al gioco e ad attività ricreative proprie della sua età e a partecipare liberamente alla vita culturale ed artistica”.

Soprattutto dopo un lungo anno e mezzo di pandemia, passato tra prolungati periodi di chiusura dovuti al Covid-19, interruzioni scolastiche, con minori fortemente provati da questa difficile situazione, dalla ridotta socialità e dalla didattica a distanza, le vacanze, e quindi la possibilità di trascorrere alcuni giorni lontano da casa insieme alla propria famiglia, assumono un valore ancora più grande per bambini, ragazzi e famiglie, che va oltre il semplice divertimento.

Eppure, sono molti i nuclei familiari che non possono permettersi nemmeno una vacanze, denuncia l’Osservatorio #conibambini, a cura di Con i Bambini-impresa sociale e Fondazione Openpolis, mettendo in luce dati drammatici, ancora una volta, a scapito della fetta più debole della popolazione, ossia bambini e ragazzi.

dati antecedenti all’emergenza già mostravano come quasi la metà delle famiglie numerose con più figli a carico e di quelle con un solo genitore dovessero rinunciare alle vacanze.

Come evidenziato nella recente analisi elaborata da Openpolis e Con i Bambini, in Italia, prima dell’emergenza, nel 2019circa il 37% delle famiglie con un solo figlio minore riferiva di non potersi permettere neanche una settimana di ferie all’anno; il dato raggiunge il 41% con due figli e sfiora il 50% tra chi ha tre o più figli.

Ad avere maggiori problemi sono principalmente alcune specifiche tipologie familiari. Se, nel 2019, tra le coppie senza figli circa il 35% non può permettersi di partire in vacanza, in presenza di almeno un figlio minore tale percentuale sale al 37,1%. Ma a dover rinunciare più spesso a questa possibilità sono soprattutto le famiglie monogenitoriali, composte in quasi 9 casi su 10 da madri sole. Nel 2019, il 48,7% dei nuclei con un solo genitore e almeno un figlio minore ha dichiarato di non potersi permettere una settimana all’anno lontano da casa, con un divario di 6 punti dalla media dei nuclei familiari (42,7%). Pertanto, in quasi un caso su due le famiglie monogenitoriali con figli minori sono costrette a rinunciare alle vacanze.

Se si considera che le categorie maggiormente colpite dalla crisi occupazionale nei mesi scorsi sono state i giovani e le donne, appare evidente come per i giovani con figli, e soprattutto per i giovani genitori soli, le vacanze estive possano diventare una spesa da tagliare per far quadrare il bilancio domestico.

Questo, però, si traduce in una privazione di importanti esperienze, con la conseguenza che i divari sociali ed educativi già esistenti anche tra i minori finiscono con l’espandersi.

Le vacanze, infatti, oltre ad essere un’occasione di svago, rappresentano anche un’esperienza educativa a tutto tondoun fondamentale tassello dell’apprendimento e della sperimentazione fuori da scuola, che offre l’inedita possibilità di visitare e scoprire luoghi sconosciuti, entrare in contatto con abitudini nuove, conoscere altre persone, confrontarsi con culture e usanze diverse dalla propria e allargare i propri orizzonti.

Tuttavia, purtroppo, questa opportunità viene spesso preclusa proprio a chi proviene da una famiglia svantaggiata.

Per ulteriori approfondimenti si rimanda all’articolo di Openpolis e Con i Bambini.

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