Allarme Unicef: il Covid è la peggior crisi globale per i bambini. Azioni urgenti per invertire l’impatto devastante del Covid-19 su bambini e ragazzi

Il Covid-19 ha colpito i bambini in una misura senza precedenti, divenendo la peggiore crisi globale per i bambini che l’UNICEF abbia visto nei suoi 75 anni di storia.

A denunciarlo è il nuovo rapporto Preventing a lost decade. Urgent action to reverse the devastating impact of Covid-19 on children and young people (Prevenire un decennio perduto. Azioni urgenti per invertire l’impatto devastante del Covid-19 su bambini e giovani), pubblicato il 9 dicembre 2021 dall’Unicef, in occasione del suo 75° anniversario, il quale traccia un quadro drammatico della condizione dell’infanzia durante la pandemia.

Il rapporto evidenzia come il Covid-19 stia mettendo a dura prova i progressi compiuti negli ultimi decenni a favore dell’infanzia, nei vari ambiti della povertà, della salute, dell’accesso all’istruzione, della nutrizione, della protezione dei bambini e del benessere mentale.

A quasi due anni dall’inizio della pandemia, l’impatto diffuso del COVID-19 continua ad aggravarsi, aumentando la povertà, acuendo le disuguaglianze e minacciando i diritti dei bambini a livelli che non si vedevano da più di una generazione.

Secondo le stime contenute nel rapporto, 100 milioni di bambini in più ora vivono in povertà multidimensionale a causa della pandemia, con un incremento del 10% rispetto al 2019, pari a circa 1,8 bambini ogni secondo da metà marzo 2020.

Il percorso per riguadagnare il terreno perduto è ancora lungo e anche nella migliore delle ipotesi occorreranno sette/otto anni per recuperare e tornare ai livelli di povertà minorile precedenti alla pandemia.

Tra gli ulteriori segnali di arretramento, dal rapporto emerge che attualmente circa 60 milioni di bambini in più si trovano in famiglie povere a livello economico rispetto a prima della pandemia e nel 2020 oltre 23 milioni hanno saltato i vaccini essenziali, quasi 4 milioni in più rispetto al 2019: si tratta del numero più alto dal 2009.

Già prima della pandemia, circa un miliardo di bambini in tutto il mondo soffriva di almeno una privazione grave, senza accesso all’istruzione, alla salute, all’alloggio, alla nutrizione, ai servizi igienici o all’acqua. Ora questo numero è in aumento e i più colpiti sono proprio i bambini più emarginati e vulnerabili, vedendo così accrescere il divario tra ricchi e poveri.

Ancora, rispetto agli effetti prodotti dal Covid-19, nel rapporto si sottolinea che le problematiche di salute mentale colpiscono più del 13% dei ragazzi tra i 10 e i 19 anni in tutto il mondo e il numero di bambini coinvolti nel lavoro minorile è salito a 160 milioni a livello globale, registrando così un aumento di 8,4 milioni di bambini negli ultimi quattro anni. Tuttavia, secondo le stime dell’Unicef, altri 9 milioni di bambini rischiano di essere spinti nel lavoro minorile entro la fine del 2022 a causa dell’aumento della povertà provocato dalla pandemia.

Inoltre, il rapporto segnala che attualmente circa 50 milioni di bambini soffrono di malnutrizione acuta e tale cifra potrebbe aumentare di 9 milioni entro il 2022 a causa dell’impatto della pandemia sulla dieta dei più piccoli, sui servizi di nutrizione e sulle pratiche alimentari.

Oltre ai danni causati dalla pandemia, il rapporto pone in risalto anche altre importanti minacce che mettono a repentaglio i diritti dei bambini. Si sottolinea, ad esempio, che nel mondo ben 426 milioni di bambini – ossia quasi 1 su 5 – vivono in zone in cui il conflitto sta diventando sempre più intenso, colpendo in modo sproporzionato i bambini, con tutti i rischi connessi. Allo stesso tempo, circa un miliardo – quasi la metà dei bambini del mondo – vive in Paesi che sono a “rischio estremamente alto” per gli impatti del cambiamento climatico.

Proprio a fronte dell’allarmante quadro descritto, per rispondere alla crisi in corso e per recuperare e reimmaginare il futuro di ogni bambino, l’UNICEF continua a chiedere una serie di importanti e urgenti interventi, quali:

  • Investire nella protezione sociale, nel capitale umano e nella spesa per una ripresa inclusiva e resiliente
  • Porre fine alla pandemia e invertire l’allarmante tendenza alla regressione nella salute e nella nutrizione dei bambini
  • Ricostruire in modo più solido garantendo un’istruzione di qualità, protezione e buona salute mentale per ogni bambino
  • Costruire la resilienza per prevenire, rispondere e proteggere meglio i bambini dalle crisi.

Infine, l’Unicef avverte che il mondo è ora ad un importante bivio: le azioni che verranno intraprese in questo momento saranno determinanti per il benessere e per i diritti dei bambini negli anni a venire.

Il rapporto è disponibile nella notizia dedicata sul sito di Unicef Italia.

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