Il 29 marzo scorso l’Osservatorio nazionale per l’infanzia e l’adolescenza, presieduto dalla Ministra per le pari opportunità e la famiglia Elena Bonetti, ha approvato il Piano di azione italiano sulla Child Guarantee (Garanzia Infanzia), dando così attuazione alla Raccomandazione 2021/1004 del 14 giugno 2021 del Consiglio dell’Unione europea, che istituisce il Sistema europeo di garanzia per i bambini vulnerabili.
La Child Guarantee rappresenta uno strumento volto a prevenire e contrastare lo svantaggio e l’esclusione sociale dei minori, combattere la povertà e promuovere pari opportunità, assicurando a tutti i bambini e adolescenti a rischio di povertà o esclusione sociale l’accesso a una serie di servizi essenziali di qualità. In particolare, attraverso tale documento, si raccomanda a tutti gli Stati membri di garantire un accesso effettivo e gratuito all’educazione e alla cura della prima infanzia, all’istruzione e alle attività scolastiche, ad almeno un pasto salutare ogni giorno a scuola e all’assistenza sanitaria, nonché un accesso effettivo a un’alimentazione sana e a un alloggio adeguato.
Nel corso della riunione del 29 marzo, l’Osservatorio ha condiviso il testo definitivo del Piano, sulla base del documento predisposto dal Gruppo di lavoro dedicato e presieduto dalla senatrice Anna Maria Serafini, ufficialmente designata Coordinatrice nazionale per l’Italia del Piano per la Garanzia infanzia, dai Ministri responsabili per la Child Guarantee, Andrea Orlando ed Elena Bonetti.
Come riportato sul sito del Dipartimento per le politiche della famiglia, il Piano nazionale sulla Child Guarantee prevede un finanziamento da parte dell’Unione europea di 635 milioni di euro ed «è di fatto parte integrante del V Piano nazionale infanzia e adolescenza approvato con decreto del Presidente della Repubblica del 25 gennaio 2022, ne attua molte azioni (tra le quali, l’adozione di LEP per i servizi di refezione scolastica, per i servizi educativi 0-3 e per la partecipazione dei ragazzi), e le rafforza, non solo in termini di sistema, perché rende evidente che entrambi i piani sono espressione di un’unica strategia nazionale a tutela dell’infanzia, ma anche sotto il profilo delle risorse: nei paesi nei quali la povertà minorile è superiore alla media europea, come l’Italia, il cinque per cento del Fondo sociale europeo plus sarà, infatti, destinato ad azioni di contrasto a tale fenomeno».
Il Piano nazionale sulla Garanzia Infanzia è stato poi trasmesso alla Commissione Europea, la quale ha già pubblicato il documento.
A seguito della pubblicazione da parte della Commissione Europea del Piano nazionale d’azione sulla Garanzia per l’Infanzia dell’Italia, il ministro del Lavoro e delle Politiche Sociali, Andrea Orlando, ha dichiarato: «Si chiude con successo la prima tappa per dotare il nostro Paese di un Piano, fino al 2030, che incida sulle diseguaglianze che danneggiano ancora troppi minorenni in Italia». Ha poi proseguito definendo il Piano come «uno strumento concreto che si pone l’obiettivo di superare le fragilità che fungono da barriera alle possibilità, per ogni bambina e bambino, di sviluppare la propria personalità e il proprio talento».
L’Italia, insieme a Francia e Svezia, è stata così tra le prime nazioni dell’Ue a presentare con successo il Piano d’azione sulla Child Guarantee.
Avrà ora inizio la seconda tappa, «la più impegnativa – spiega il ministro Orlando -, perché si tratta di quella che prevede di mettere a disposizione del Piano stesso ingenti risorse, con lo scopo di rafforzare l’intero sistema dei servizi sociali».
Per maggiori informazioni si rimanda sul sito del Dipartimento per le politiche della famiglia, alla pagina dedicata e sul sito del Ministero del Lavoro e delle Politiche Sociali, alla notizia dedicata.
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