Lo scorso 23 novembre il Gruppo CRC ha presentato l’Agenda per l’infanzia e l’adolescenza. 10 passi per rendere concreto l’impegno per le nuove generazioni.
Nel documento si evidenzia la necessità e l’urgenza di attuare alcune importanti misure e si chiede al nuovo Governo di implementare politiche efficaci, basate su valori ormai condivisi sull’infanzia e adolescenza, affinché tutte le persone di minore età che crescono nel nostro Paese abbiano le stesse opportunità educative, di tutela e protezione.
Questo è un momento cruciale per fare un salto in avanti sul tema dei diritti dei bambini: ci sono, infatti, tutti i presupposti perché si possa dare un nuovo e concreto impulso all’Agenda Infanzia e Adolescenza del nostro Paese.
All’interno del documento, basato sull’analisi contenuta nel 12° Rapporto CRC, vengono individuati dieci passi per concretizzare l’impegno verso le nuove generazioni.
In particolare, vengono innanzitutto messi a fuoco tre fenomeni che richiedono un’attenzione immediata: povertà minorile; ambiente e cambiamenti climatici; natalità e supporto alla genitorialità. Per ciascuno di essi vengono proposte e indicate alcune azioni da attuare subito per invertire la rotta.
Rispetto alla povertà minorile, il documento sottolinea che le persone più povere in Italia sono proprio i bambini e i ragazzi. Come riportato dall’Istat, nel nostro Paese nel 2021 ben 1,4 milioni di minori erano in povertà assoluta: proprio questa è la classe di età in cui l’incidenza della povertà è più elevata (il 14,2% contro una media nazionale del 9,4%). Le famiglie con minorenni in povertà assoluta sono quasi 762mila. L’incidenza della povertà cresce con: l’aumentare del numero di figli; tra le famiglie monogenitoriali con figli minorenni; dove la persona di riferimento è in cerca di occupazione; quando la famiglia è composta solo da stranieri; nelle aree metropolitane. Per questo motivo, si chiede al Governo di implementare il Piano di azione nazionale per la Garanzia Infanzia che pone particolare attenzione a misure specifiche per il supporto di soggetti a maggior rischio di povertà ed esclusione sociale.
Con riferimento al tema dell’ambiente e dei cambiamenti climatici si richiama l’attenzione sull’inquinamento atmosferico – il primo fattore di rischio ambientale – e i suoi effetti nocivi sulla salute dei più piccoli, sulla scarsità di spazi verdi cittadini a disposizione di bambini e ragazzi, essenziali per lo sviluppo psicofisico e, infine, sull’impatto che i cambiamenti climatici hanno sui diritti dei bambini e degli adolescenti. Bambine e bambini, ragazze e ragazzi sono i più esposti agli effetti dei cambiamenti climatici. Al Governo si chiede dunque di: creare campagne di informazione sull’impatto della qualità dell’ambiente e dei cambiamenti climatici sui minorenni; potenziare, a partire dal Piano Ri-generazione Scuola, l’educazione ambientale; integrare nei Piani di mitigazione dei rischi ambientali e di adattamento al cambiamento climatico i bisogni e i diritti dei bambini e adolescenti, assicurando linee di bilancio dedicate e il loro coinvolgimento come stakeholder.
In merito al fenomeno della natalità e del supporto alla genitorialità, si evidenzia che nel 2021 i nuovi nati sono scesi per la prima volta sotto i 400mila, con un calo del 31% rispetto al 2008. È allora necessario l’impegno di tutti i settori della società per dare una prospettiva diversa alle giovani coppie che si interrogano sulla scelta di avere figli. Il Gruppo CRC chiede così al Governo di rafforzare e attivare interventi finalizzati all’accompagnamento dei genitori a partire dal periodo prenatale con il concorso dei diversi servizi e delle varie figure professionali impegnate nei punti nascita, nei consultori familiari, nella pediatria di libera scelta e nei servizi educativi per la prima infanzia.
Tra le altre azioni prioritarie individuate dal Gruppo CRC vi sono: monitorare l’attuazione del Piano nazionale di prevenzione e contrasto dell’abuso e dello sfruttamento sessuale minorile; favorire la partecipazione dei giovani nelle decisioni che li riguardano tramite l’ascolto e il coinvolgimento istituzionale dei bambini e delle bambine; rendere pienamente operative le banche dati; riformare la legge sulla cittadinanza italiana per i minorenni di origine straniera; rafforzare le competenze affettive e relazionali introducendo, fin dalle scuole dell’infanzia, l’educazione alla sessualità e all’affettività e assicurare l’educazione alla cittadinanza digitale; rivedere il curriculum di studio per chi intenda “formarsi per educare”; investire sui Consultori Familiari pubblici e favorire il benessere psicofisico e la salute mentale di adolescenti e giovani anche a scuola.
Il documento è disponibile sul sito del Gruppo CRC, alla notizia dedicata.
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