Violenza e abusi

LA PEDOPORNOGRAFIA

Situazione attuale

I dati relativi al fenomeno rivelano che nel nostro paese vi è una tendenza lineare nella commissione dei reati pedopornografici.

Nel mondo ci sono 10 milioni di bambini vittime dei pedofili nella produzione del mercato della pedopornografia, segnati dallo stesso terribile fenomeno e ridotti a schiavi sessuali. Nel 2015 sono state segnalate 1 milione 180mila e 909 foto insieme a 76.200 video. Dal 2003 ad oggi, inoltre, sono stati denunciati 125mila siti pedopornografici, 9.872 solo nel 2015, di cui 70 nel «darknet» con specifici riferimenti italiani.

Studi in materia dimostrano come l’utilizzo di materiale pedopornografico sia spesso propedeutico all’abuso sessuale su minore.

Fondamentale in tale contesto risulta, pertanto, l’attività di prevenzione: prioritaria sarà l’individuazione di strategie in grado di attivare programmi specifici, inclusivi non solo di chi opera un abuso ma anche di chi fa solo uso di materiale pedopornografico al fine di sensibilizzare tutti coloro che sono coinvolti nel circuito.

L’abuso e la Rete

L’abuso sessuale online rappresenta una particolare declinazione dell’abuso sessuale su persone minori, la cui caratteristica fondamentale è il ruolo ricoperto dalle tecnologie digitali: computer, internet, diventano mezzi attraverso cui l’abuso viene perpetrato.

Altro fenomeno di recente diffusione è rappresentato dal sexting, circostanza in cui due o più minori autoproducono e si scambiano consensualmente messaggi di testo, immagini o video a contenuto sessuale.

Ricerche condotte in questi anni da Telefono Azzurro (Telefono Azzurro e Eurispes, 2012) mostrano che immagini, testi e video a sfondo sessuale vengono ricevuti spesso da amici (38,6% dei casi), dal proprio ragazzo/a (27,1%), da conoscenti (9,9%), ma in alta percentuale anche da estranei (22,7% dei casi).

Se da un lato il sexting esprime la naturale esigenza di esplorazione in ambito sessuale legata all’età, dall’altro, a volte, i comportamenti posti in essere possono essere collegati a reati inerenti la pedopornografia, atteso che, per il nostro ordinamento simile materiale, così divulgato, è indice di pedopornografia.

Criticità

Da non sottovalutare il fenomeno della diffusione in rete di immagini e video relative all’abuso: la presenza di tali elementi dovrà essere gestita non solo dagli organi investigativi in sede di indagini e dai magistrati nel corso del processo, ma anche dagli operatori specializzati, che dovranno aiutare il minore a gestire la consapevolezza della circolazione in rete di tale materiale.

È auspicabile una collaborazione stretta fra gli operatori, giudiziari e sociali, nonché, una predisposizione di piani di recupero per gli stessi adulti abusanti o potenziali tali, anche se tale aspetto è maggiormente positivo nei paesi esteri che in Italia, mancando nel nostro Paese un organo di coordinamento centrale.

Il sexting tra immaturità e abuso

Per tornare al fenomeno del sexting, esso risulta in continua espansione, come confermato da un’indagine del Censis e della Polizia Postale, che ha coinvolto presidi e dirigenti scolastici in cui è emersa, non solo la non consapevolezza dei giovani delle possibili gravi conseguenze delle proprie azioni, ma anche, una sorta di sottovalutazione del problema da parte dei genitori.

Considerato che lo scambio tipico del sexting avviene spesso non solo tra amici, partner o conoscenti, ma anche, con estranei, fondamentale sarà, non solo la gestione investigativa e giudiziaria dei vari casi, ma anche, una necessaria attività di prevenzione ed educazione dei ragazzi che devono conoscere i limiti del proprio agire.

Pratiche significative

Sono in fase di sperimentazione equipe multidisciplinari di intervento su casi relativi all’abuso sessuale online dove sanitari, forze dell’ordine e magistrati trovano uno spazio di confronto.

La proposta dell’Osservatorio Salesiano

L’Osservatorio raccomanda di garantire il funzionamento sempre più efficace di istituti e uffici, la collaborazione tra forze dell’ordine, professionisti e genitori nel contrasto alla pedofilia e della pornografia minorile. La prevenzione infatti richiede di preparare un’analisi dei contenuti della Banca Dati con una fotografia del fenomeno, al fine di predisporre misure per la formazione degli operatori, misure specifiche per l’attivazione di modelli sperimentali di riduzione della recidiva e per la formazione degli operatori nel sistema penitenziario e dei magistrati.

Nell’ambito scolastico si raccomanda di introdurre il tema della affettività e della sessualità come materia curriculare, di portare avanti percorsi formativi per gli insegnanti e moduli didattici strutturati.

 

 

 

 

Up ↑