In occasione della Giornata Mondiale dell’infanzia Filomena Albano, Autorità garante per l’infanzia e l’adolescenza, osserva che: “Bambini e ragazzi sono infatti sono divenuti soggetti titolari di diritti. Detto in linguaggio giuridico: sono stati riconosciuti come persone. Persone di minore età, perché di minore hanno solo l’età”.
Come Osservatorio Salesiano per i Diritti dei Minori condividiamo la posizione della Garante e nella grandezza dei valori della Convenzione, affinché la società attuale non dimentichi che anche i bambini immigrati sono minori da tutelare alla stregua degli altri.
I diritti dell’infanzia e dell’adolescenza in Italia
In Italia, oggi, perché si possa dire che i diritti dell’infanzia e dell’adolescenza siano tutelati occorre che siano garantite pari opportunità a tutti, a prescindere dalla nascita e dal luogo di vita. C’è bisogno di prendersi carico delle situazioni di maggiore fragilità e vulnerabilità: figli di coppie che si separano, bambini con disagio, bambini lasciati soli e che trovano rifugio nella Rete”.
I diritti in parole semplici
La Convenzione inizia da oggi il suo cammino verso il 30° anniversario. “Dal 1989 molte cose sono cambiate, anche nel mondo dei bambini e dei ragazzi” osserva la Garante. “Grazie a uno dei nostri progetti abbiamo chiesto ai bambini di leggere e riscrivere la Convenzione Onu sui diritti dell’infanzia e dell’adolescenza dal loro punto di vista. Ne sono venuti fuori i diritti in parole semplici: le loro”. In occasione della Giornata è stata creata la campagna #DirittiInCrescita che sintetizza come “sentono, interpretano e vorrebbero che fossero declinati, al giorno d’oggi, i principi posti a loro tutela dalla Convenzione”.
Lo spot, realizzato dall’Autorità garante in collaborazione con la Presidenza del Consiglio dei ministri, è in programmazione sulle reti Rai e accompagnata da un’attività di comunicazione sui social e via web. Il claim della campagna è “Proteggiamo la cosa più preziosa. Il futuro”.
Auspichiamo che la forza della Convenzione e la grandezza del suo intenta possa entrare sempre più nella cultura della società, che spesso tende a dimenticare che anche i bambini immigrati sono minori da tutelare alla stregua degli altri.
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