Sul sito dell’Autorità garante per l’infanzia e l’adolescenza (Agia) è disponibile la Relazione al Parlamento 2020, un documento, previsto dalla legge 12 luglio 2011, n. 112 istitutiva dell’Autorità, all’interno del quale viene presentato un bilancio delle attività realizzate dall’Agia durante lo scorso anno per l’attuazione e la promozione dei diritti dei bambini e dei ragazzi in Italia.
Il volume è articolato in sette capitoli, nei quali vengono illustrati: il ruolo dell’Agia all’interno del sistema istituzionale; i rapporti con gli organismi europei e le attività internazionali; i progetti e le attività dell’Autorità garante; gli strumenti e le iniziative di informazione e comunicazione; una raccolta di documenti correlati. Una sezione apposita è poi dedicata all’emergenza coronavirus e le persone di minore età.
Nelle prime pagine del documento si sottolinea che l’Autorità garante, a partire dalla sua istituzione, è stata al centro di un’evoluzione che ha portato ad una graduale e progressiva definizione del suo ruolo, tanto che, proprio grazie ai traguardi raggiunti, è possibile affermare che l’Autorità garante per l’infanzia e l’adolescenza è ora una realtà. Tuttavia, sebbene nel corso degli anni questa figura sia cresciuta e si sia consolidata, si trova a fare i conti con un’identità ancora in divenire.
«La sua collocazione all’interno del sistema italiano, infatti, è ancora in via di definizione e richiede un’ulteriore opera di sistematizzazione. In particolare, – si legge nella Relazione – occorre compiere un passo in più per rafforzare in modo strutturale il ruolo di autorità terza e indipendente, indispensabile per valorizzarne l’azione e non pregiudicare l’efficacia degli interventi già realizzati».
Tra i limiti più evidenti posti all’azione dell’Autorità garante, su cui si rende necessario intervenire, si indicano: la mancanza di un organico stabile, di una piena indipendenza e autonomia e di poteri cogenti e vincolanti, così come si segnala l’esigenza di aumentare le risorse umane, tecniche e finanziarie, in linea anche con le indicazioni espresse dal Comitato Onu sui diritti dell’infanzia e dell’adolescenza nelle raccomandazioni indirizzate all’Italia a febbraio del 2019.
All’interno del documento viene dato ampio spazio al tema della pandemia da coronavirus e agli effetti scaturiti sui minori, una delle categorie che ha pagato il prezzo più alto della crisi.
In particolare, si sottolinea che la pandemia ha avuto un impatto significativo sul benessere psicologico e sulla salute mentale delle persone di minore età, a causa della compressione di diritti fondamentali, quali quelli alla socialità, all’apprendimento a scuola, al gioco e allo sport, al vivere in un ambiente capace di donare serenità ed equilibrio.
Lo scenario dettato dall’emergenza, oltre ad alimentare sentimenti di incertezza, imprevedibilità e paura, ha amplificato i rischi di abbandono scolastico e condotto maggiormente verso il ritiro sociale, gli atti di autolesionismo e i disturbi alimentari.
A riguardo, l’Autorità garante si è attivata, fin dalle prime fasi dell’emergenza, inviando note istituzionali al Presidente del Consiglio dei ministri e segnalando la necessità di identificare misure specifiche destinate ai minori in condizione di vulnerabilità e volte a consentire ai bambini di sperimentare momenti di socialità.
Inoltre, la sospensione delle attività didattiche in presenza e il conseguente svolgimento delle lezioni online ha fatto emergere numerose diseguaglianze, per la mancanza di dispositivi digitali, difficoltà nell’utilizzo, problemi di connettività o indisponibilità di spazi adeguati, e ha prodotto effetti sul piano della dispersione scolastica, della riduzione degli apprendimenti e del benessere complessivo dei minori.
Di fronte a questo, sono state numerose le azioni intraprese e le proposte suggerite dall’Autorità garante per segnalare i problemi emersi sul piano dell’educazione e dell’istruzione a seguito della interruzione delle attività in presenza.
Nello specifico, oltre a evidenziare che la didattica online acuisce il divario sociale, l’Autorità ha raccomandato di assicurare pari opportunità di accesso alla didattica a distanza in tutta Italia, fornendo dispositivi, connessioni, materiali e altri supporti, e ha avanzato la necessità di porre particolare attenzione ai bambini e ai ragazzi portatori di bisogni speciali, con disabilità e in condizione di povertà economica o educativa o di marginalità sociale.
L’Autorità garante ha, inoltre, esortato i decisori politici a trasformare la sfida posta dalla pandemia in un’opportunità di miglioramento per la scuola tramite un ripensamento del suo modello organizzativo.
Il documento è consultabile a questo link.
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