Nella giornata del 12 ottobre 2023, presso la Sala polifunzionale della Presidenza del Consiglio dei Ministri, si è svolto il convegno “La giustizia riparativa in ambito penale minorile. Indagine nazionale su effetti, programmi e servizi”, promosso dall’Autorità garante per l’infanzia e l’adolescenza.
Nel corso dell’evento è stata presentata l’indagine nazionale dal titolo “La giustizia riparativa in ambito penale minorile”, effettuata su iniziativa dell’Autorità garante e condotta in collaborazione con il Ministero della giustizia e l’Istituto degli innocenti.
La ricerca ha avuto durata biennale e si è proposta tre obiettivi conoscitivi:
- l’individuazione e l’esplorazione degli effetti dei programmi di giustizia riparativa per i suoi protagonisti (persone indicate come autori del reato, vittime e comunità), anche secondo lo sguardo di familiari e professionisti;
- la ricognizione dei programmi di giustizia riparativa in uso in Italia nella fase processuale ed esecutiva;
- la mappatura di centri ed enti che erogano tali programmi nel territorio italiano.
“Quotidianamente – ha sottolineato l’Autorità garante per l’infanzia e l’adolescenza Carla Garlatti nelle prime pagine della pubblicazione – leggiamo di episodi di violenza, individuale e collettiva, che lasciano un senso di smarrimento, di paura, ma anche di impotenza a fronte di reazioni e risposte tradizionali che sembrano non funzionare. I postumi della fase pandemica, con le lacerazioni sociali e le fragilità personali e relazionali che sono emerse nelle ragazze e nei ragazzi (ma non solo in loro), rendono tanto più urgenti strumenti nuovi, che sappiano sanare le ferite, riannodare i fili, restituire fiducia nella possibilità di stare bene insieme. Proporre – a fronte della commissione di un reato – l’incontro tra il responsabile e la vittima è tutt’altro che una via facile, o addirittura ‘buonista’. Si tratta al contrario di una proposta impegnativa: si chiede a chi ha usato violenza di incontrare gli occhi dell’altro, di comprendere – prendere con sé – le conseguenze delle proprie azioni attraverso il suo racconto, di acquisire consapevolezza che dietro a ogni legge c’è una persona in carne e ossa che chiede di essere rispettata. Anche per chi ha subito l’offesa, la giustizia riparativa osa una proposta quasi incomprensibile: ri-trovarsi faccia a faccia con chi le ha fatto del male”.
Nel suo intervento di apertura al convegno, Carla Garlatti ha poi ribadito che “la giustizia riparativa non si sovrappone alla giustizia tradizionale: essa si affianca al procedimento penale, ma non lo sostituisce“, chiosando: “Quando si commette un reato c’è un’intera comunità lacerata che deve essere ricostruita e la giustizia riparativa aspira proprio a raccogliere questa sfida”.
Sulla scorta dei risultati dell’indagine, l’Autorità garante ha inoltre formulato ed esposto una serie di proposte, tra cui:
- Estendere il ricorso ai programmi di giustizia riparativa per gli autori di reato che non sono imputabili.
- Aumentare il numero dei centri di giustizia riparativa.
- Incrementare le risorse e formare mediatori.
- Diffondere la cultura della giustizia riparativa tra istituzioni e operatori.
- Coinvolgere le famiglie nel processo.
- Diffondere il ricorso ad altri strumenti di giustizia riparativa, diversi dalla mediazione penale.
Infine, durante l’evento è stato proiettato il video “Giustizia riparativa. Voci di un incontro” che riporta le testimonianze (interpretate da attori) di autori e vittime di reato che hanno partecipato a programmi di giustizia riparativa.
L’Osservatorio Salesiano per i Diritti dei Minori ha partecipato con grande interesse al convegno.
Per ulteriori approfondimenti si rimanda sul sito dell’Autorità garante per l’infanzia e l’adolescenza, alla notizia dedicata. Il volume “La giustizia riparativa in ambito penale minorile. Indagine nazionale su effetti, programmi e servizi” è scaricabile dalla sezione “Pubblicazioni“
La diretta del convegno è disponibile al seguente link: Video integrale dell’evento.
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