Dall’Alaska all’Indonesia, spesso le donne entrano in contatto con il mercurio molto precocemente, da un lato per l’inquinamento industriale, dall’altro per l’estrazione dell’oro, senza dimenticare che in questi paesi si seguono diete ricche di pesce.
Il nuovo studio, il più grande fino ad oggi, ha analizzato donne di 25 paesi a rischio elevato di mercurio, una potente neurotossina che riesce a danneggiare anche il feto.
“Milioni di donne e bambini che lavorano nelle miniere sono condottati ad essere contaminati dal mercurio che compromette la loro salute, danneggiando il cervello” – ha dichiarato Yuyun Ismawati, indonesiana di Ipen, coalizione delle Ong che hanno prodotto la relazione scientifica.
Dall’Alaska all’Indonesia, spesso le donne entrano in contatto con il mercurio molto precocemente, da un lato per l’inquinamento industriale, dall’altro per l’estrazione dell’oro, senza dimenticare che in questi paesi si seguono diete ricche di pesce.
Tutte le donne interessate allo studio sono risultate contaminate e in larga parte lo erano a causa del mercurio presente nei pesci del Pacifico. I livelli più elevati sono stati riscontrati nelle donne indonesiane dove il mercurio è fortemente utilizzato nelle miniere di minerali d’oro, tale estrazione porta, infatti, ad un serio inquinamento. Ma non ne sono immuni neanche le donne del Kenya, Paraguay e Myanmar ma anche quelle del Nepal, Nigeria e Ucraina.
Il mercurio penetra dalla madre al feto, ma purtroppo secondo David Evers, direttore esecutivo dell’Istituto di ricerca sulla biodiversità (BRI): “La contaminazione del mercurio è onnipresente nei sistemi marini e nelle acque dolci di tutto il mondo. Questo studio sottolinea l’importanza della cooperazione globale per affrontare l’inquinamento del mercurio”.
I risultati dello studio hanno dimostrato che già nelle isole del Pacifico, lontane da tutte le fonti industriali di inquinamento da mercurio, l’86% delle donne aveva superato il limite di sicurezza di 1 ppm, di tre volte.
Sopra 1ppm di mercurio, cervello, cuore e reni sono seriamente compromessi, considerando che il feto può subire danni già dallo 0,58 ppm.
Rispondi