Insonnia da smartphone e “bombardamento tecnologico”

«In Italia abbiamo circa 8 milioni e 200 mila giovani tra i 12 e i 25 anni – spiega lo psichiatra Claudio Mencacci – a soffrire di deprivazione di sonno, specie se cronica, a causa dell’esposizione a stupefacenti, che impatta sulla maturazione cerebrale dell’adolescente, con livelli che cambiano a seconda della sostanza e dell’assunzione».

A Milano e provincia ci sono circa 40 mila ragazzi dai 12 ai 25 anni che si dicono insoddisfatti della propria vita, e un po’ di più sono quelli che manifestano disturbi d’ansia e depressione. Uno studente su tre ha provato alcol o sostanze, ma le nuove droghe che minacciano le notti degli adolescenti sono anche internet, social, smartphone e videogiochi, un bombardamento tecnologico di stimoli al quale possono sviluppare dipendenze, che tiene in un costante stato di allerta gli adolescenti. E una notte su dieci dormono meno di sei ore, e tre quarti dei diciottenni non arrivano allo standard di otto. Quest’«insonnia tecnologica» mette a repentaglio lo sviluppo del loro cervello, e, se c’è una predisposizione latente, li espone al rischio di sviluppare disturbi psichici.

E’ l’allarme lanciato da Claudio Mencacci, direttore del Dipartimento di Neuroscienze e salute mentale dell’Asst Fatebenefratelli-Sacco di Milano. «Studi su campioni ampi hanno trovato una forte correlazione tra disturbi del sonno (quantità, qualità, sonnolenza diurna) e utilizzo di smartphone e social network soprattutto nelle ore serali – spiega Mencacci –. L’insonnia agisce da detonatore ampliando la vulnerabilità individuale a differenti patologie psichiche (tra cui patologie depressive, alterazioni dell’impulsività, utilizzo di sostanze).

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