Il più piccolo ha 14 anni, il più grande ne ha appena compiuti 18 ed è in prosieguo amministrativo. Ci sono anche due sorelle, di 11 e 15 anni. Sono dieci complessivamente, prevalentemente maschi, arrivano tutti dall’Africa: Egitto, Costa d’Avorio, Mali, Gambia. Sono i primi minori non accompagnati che dalla Sicilia andranno in affido in famiglie della Lombardia e del Veneto, grazie al progetto Terreferme. Sono già 260 le persone formate tra coppie, singoli e operatori e le prime 18 famiglie sono state dichiarate idonee, avendo terminato il percorso di selezione fatto dai soggetti preposti. Il matching tra famiglia e ragazzo è stato fatto, ora sono in corso le procedure per perfezionare l’abbinamento, così che gli affidi possano partire tra la fine di luglio e l’inizio di settembre, in tempo perché i ragazzi possano iniziare la scuola nel loro nuovo paese. L’idea di Terreferme infatti è quella di attuare una corresponsabilità nazionale rispetto all’accoglienza dei minori non accompagnati, che si trovano per il 42% in Sicilia, valorizzando le risorse di accoglienza di altre Regioni: altri corsi di formazione partiranno in autunno.
«Queste 18 famiglie sono soltanto le prime, quelle che erano disponibili ad accogliere un ragazzo fin da subito. La risposta è stata ottima e tutte le famiglie formate continueranno a ritrovarsi se lo vorranno, gli operatori territoriali lavoreranno in questa direzione: per continuare a formarsi o per appoggiare le famiglie che hanno già un minore in affido», commenta Liviana Marelli, referente minori per il CNCA. Terreferme è un progetto promosso da CNCA e Unicef in collaborazione con il Garante dei diritti dei minori del Comune di Palermo, Ministero del Lavoro e delle Politiche sociali, Ministero dell’Interno, AGIA, ANCI, AIMMF. L’obiettivo è di realizzare 50 affidi nel contesto del progetto pilota, costruendo un modello operativo validato e replicabile: dimostrare cioè che l’affido in famiglia di un minore non accompagnato è possibile e renderlo una prassi operativa, replicabile anche in altri luoghi. La corresponsabilità nazionale è un tratto peculiare del progetto, dal momento che – come detto più volte – i minori non accompagnati si trovano per lo più in Sicilia e regioni del Sud, mentre la disponibilità di famiglie affidatarie è più elevata al Nord.
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