Pubblicati i rapporti di monitoraggio delle politiche per la famiglia delle Regioni, Province Autonome e Comuni

Sono disponibili sul sito del Dipartimento per le politiche della famiglia della Presidenza del Consiglio dei Ministri i Rapporti di monitoraggio sulle politiche per la famiglia delle Regioni e Province Autonome (al 31 dicembre 2019) e dei Comuni (al 31 agosto 2019) realizzati dall’Istituto degli Innocenti di Firenze.

Il Rapporto di monitoraggio delle Regioni e Province Autonome descrive le politiche per la famiglia a livello europeo, nazionale e regionale.

Dal rapporto emerge che per realizzare la strategia europea volta ad eliminare la povertà delle famiglie è necessario intervenire in maniera più incisiva sui vincoli economici che ne rallentano lo sviluppo e, soprattutto, ne impediscono l’inclusione.
I dati Eurostat (2018) rivelano che quasi un cittadino europeo su quattro sta attraversando un momento difficile: redditi bassissimi, esclusione sociale, nessun aiuto: su una popolazione di circa 511 milioni, 109 milioni circa sono a rischio povertà o esclusione sociale (pari al 21,7%).
Si tratta di un rischio che aumenta significativamente per giovani, donne, stranieri e nuclei familiari a bassa scolarizzazione e con significative difficoltà dal punto di vista materiale e/o lavorativo.
Aspetti di preoccupazione sono relativi al fatto che negli ultimi dieci anni, dal 2008 ad oggi, il rischio di povertà o tasso di esclusione sociale è aumentato in nove Stati membri: Lussemburgo (dal 15,5% nel 2008 al 21,9% nel 2018 o +6,4 punti percentuali) Grecia (+3,7 pp), Estonia (+2,6 pp), Spagna (+2,3 pp), Italia e Paesi Bassi (entrambi +1,8 pp), Svezia (+1,3 pp), Danimarca (+1,1 pp) e Cipro (+0,6 pp). Al tempo stesso esso è diminuito in Bulgaria (dal 44,8% al 32,8%, o -12,0 pp), Romania (-11,7 pp) e Polonia (-11,6 pp), Ungheria (-8,6 pp) e Lettonia (- 5,8 pp).

Nel rapporto vengono poi analizzate le misure nazionali a sostegno e tutela della famiglia quali il Fondo nazionale per le politiche sociali e Piano sociale nazionale, il Piano per gli interventi e i servizi sociali di contrasto alla povertà (REI), il Fondo politiche per la famiglia e le Misure di sostegno alla maternità e alla genitorialità (Bonus bebè, Buono per il pagamento di rette relative alla frequenza di asili nido, Carta famiglia..)

Passando alle politiche regionali si nota che una quota consistente dei fondi stanziati dal Dipartimento sono stati indirizzati verso i servizi educativi per la prima infanzia e, nello specifico, per favorirne l’accesso e per abbassare il costo delle rette.
Allo stesso tempo, oltre all’area della prima infanzia, le Regioni hanno mostrato interesse a promuovere e sostenere anche le attività dei Centri per le Famiglie e quelle di supporto alla genitorialità fragile, come gli sportelli di ascolto e consulenza psico-pedagogica per le famiglie e percorsi formativo/laboratoriali di empowerment e/o supporto alla genitorialità.

Il Rapporto di monitoraggio sulle politiche per la famiglia dei Comuni si sofferma sui servizi e gli interventi promossi dai Comuni a favore dell’infanzia e delle famiglie. Le indicazioni e i dati sono forniti dai Comuni su base volontaria.
Il tasso di risposta è stato dell’8,4% dei Comuni italiani, sono infatti 669 i referenti istituzionali che hanno trasmesso le informazioni sui progetti attivati, un numero esiguo in valore assoluto, ma rappresentativo di una quota di popolazione residente decisamente più ampia. Nei 669 Comuni che hanno aderito all’indagine si trovano, infatti, 18.648.880 residenti, pari al 31% della popolazione residente italiana.

Sul sito del Dipartimento è consultabile anche la banca dati sulle buone pratiche territoriali a favore delle politiche della famiglia, una mappa navigabile che dà la possibilità di consultare i progetti promossi dai diversi territori e che offre indicazioni statistiche di base.

rapporto-monitoraggio-politiche-famiglia-regioni_2019

rapporto-monitoraggio-politiche-famiglia-comuni_2019

Rispondi

Up ↑

Scopri di più da Osservatorio Salesiano per i diritti dei minori

Abbonati ora per continuare a leggere e avere accesso all'archivio completo.

Continue reading