Lo studio “Global Estimates of Children in Monetary Poverty: An Update-Stime globali dei bambini in povertà economica: un aggiornamento” (Unicef e dal Gruppo della Banca Mondiale), rivela che circa un bambino su 6 – ovvero 356 milioni a livello globale – viveva in condizioni di povertà estrema prima della pandemia, dato destinato a peggiorare.
Anche in questo caso i più piccoli sono i più colpiti: circa il 20% di tutti i bambini al di sotto dei 5 anni nei paesi in via di sviluppo vive in famiglie estremamente povere. Nel 2017, l’Africa subsahariana rappresentava i due terzi dei bambini estremamente poveri e l’Asia meridionale un altro 18%.
L’obiettivo di sviluppo sostenibile (SDG) di porre fine alla povertà entro il 2030 è di fondamentale importanza e proprio la riduzione della povertà tra i bambini è un elemento cruciale di questo obiettivo. Questo sforzo richiede rapporti di routine sulla povertà per misurare i progressi verso tale obiettivo.
I risultati suggeriscono che il 17,1% dei bambini sotto i 18 anni di età vive ancora sotto 1,90 dollari al giorno, una riduzione moderata rispetto al 19,5% riscontrata nel 2013 ma ancora il doppio del tasso di povertà degli adulti (7,6%). Ciò implica che 30 milioni di bambini in meno vivono in condizioni di povertà estrema nel 2017 rispetto al 2013.
La percentuale di bambini che vivono sotto soglie di povertà più elevate è ancora sbalorditiva: più di due bambini su cinque vivono ancora sotto i 3,20 dollari al giorno e due bambini su tre vivono ancora sotto di 5,50 dollari al giorno. Inoltre, è preoccupante anche la concentrazione di bambini poveri nell’Africa subsahariana, dove nel 2017 vivevano i due terzi di tutti i bambini in condizioni di estrema povertà, con un aumento dal 52% nel 2013.
“Queste informazioni – si legge nel rapporto- saranno utili per i governi e tutti i partner che lavorano per migliorare la vita dei bambini più poveri e delle loro famiglie.”
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