Il 25 maggio, come ogni anno dal 1983, si celebra la Giornata internazionale dedicata ai bambini scomparsi.
La Giornata è stata istituita dall’Assemblea Generale delle Nazioni Unite, in ricordo del piccolo Ethan Patz, rapito a New York il 25 maggio 1979 e dichiarato morto nel 2001, ed è una ricorrenza nata come occasione per sensibilizzare l’opinione pubblica sul tragico fenomeno che coinvolge i bambini, per far sì che nessun minore scomparso venga dimenticato e che le ricerche non si interrompano mai, lanciando allo stesso tempo un messaggio di solidarietà e speranza a tutte le famiglie che vivono questo dramma.
Con il termine “scomparsa” si fa riferimento a tutte le situazioni in cui si perdono le tracce di un bambino o di un adolescente, indipendentemente dalle cause e dalla volontarietà o meno del suo allontanamento, e non si è a conoscenza del luogo preciso in cui il minore si trova e/o le circostanze in cui tale sparizione è avvenuta.
Rientrano in questa categoria diverse tipologie di scomparsa: i bambini che vengono sottratti da parte di uno dei due genitori (questo è un caso di rilievo in quanto attiva dei meccanismi di cooperazione internazionale), le vittime di rapimento, quelli che si perdono, i minori stranieri non accompagnati arrivati in Italia di cui, a seguito dello sbarco, non si hanno più notizie e che cadono nei circuiti del lavoro minorile, della criminalità organizzata e dello sfruttamento sessuale, così come tutti i minorenni italiani o stranieri che si allontanano volontariamente fuggendo dalle proprie case, dagli istituti o dai centri di accoglienza.
Si tratta di un vero e proprio esercito di invisibili, bambini e ragazzi di cui spesso non si sa più nulla.
In generale, le scomparse più frequenti riguardano gli allontanamenti volontari, dove il minore a seguito di episodi di contrasto o di momenti di crisi legate alla specifica fase di sviluppo decide di allontanarsi dalla casa familiare, ma ancor più frequenti sono gli allontanamenti volontari di minori stranieri dalle strutture di accoglienza.
Certamente, nella gestione di un caso di scomparsa, la tempestività gioca un ruolo cruciale, che condiziona l’avvio delle indagini ed è, pertanto, uno degli elementi chiave per il buon esito delle ricerche. È fondamentale, infatti, effettuare la denuncia di scomparsa presso le Forze di Polizia, nell’immediatezza dell’avvenimento, senza ritardi, così come sono altrettanto essenziali i dati che vengono forniti: è necessario riferire ogni possibile informazione ed ogni particolare utile, inclusa anche la supposizione che il minore possa essersi rifugiato da un amico o da una persona di riferimento, in modo che le ricerche possano iniziare fin da subito.
Per quanto riguarda la fase operativa, vi sono due procedure da adottare in caso di scomparsa di un minore.
Nella prima procedura di emergenza, quando un minore scompare, la persona che se ne accorge o ne ha il sospetto deve chiamare il numero d’emergenza 112; questa chiamata viene inserita come un alert temporaneo nel sistema di indagine, ossia quello a cui fa riferimento qualsiasi operatore quando ferma una persona per un controllo.
E’ importante sottolineare che non è necessario aspettare un tempo predeterminato prima di fare la denuncia, anzi prima si interviene maggiori sono le probabilità di ritrovamento e non occorre recarsi immediatamente in un Ufficio di Polizia, ma la scomparsa può essere segnalata anche telefonicamente, contattando i numeri di emergenza delle Forze dell’Ordine. Inoltre, la scomparsa di una persona può essere denunciata da chiunque ne venga a conoscenza.
Tuttavia, la segnalazione telefonica non sostituisce la denuncia di scomparsa: trascorse 72 ore l’alert temporaneo decade automaticamente e a quel punto si deve procedere, nel più breve tempo possibile, ad effettuare una denuncia di scomparsa presso un Ufficio di Polizia, riportando dati più accurati e completi. In sede di denuncia, vi sono una serie di informazioni importanti da trascrivere al fine sia di individuare la persona che di tutelarla una volta ritrovata. In particolare si deve sottolineare se la persona scomparsa è sotto qualche tipo di terapia farmacologica che deve essere somministrata. Dopodiché, sulla base di questi dati si redige una circolare di scomparsa che viene estesa e trasmessa a tutte le questure d’Italia.
La segnalazione di persona scomparsa che viene fatta a seguito della denuncia permane finché il minore non viene ritrovato.
In sintesi, quindi, esiste un meccanismo istantaneo che si attiva con la semplice telefonata al numero di emergenza e un meccanismo permanente che si attiva con la denuncia di scomparsa.
Un ulteriore strumento a disposizione per contrastare il fenomeno dei minori scomparsi è il sito http://it.globalmissingkids.org della rete Global Missing Children’s Network – GMCN, gestito dalla Direzione centrale anticrimine. Si tratta di un network internazionale utilizzato per la pubblicazione dei casi di minori scomparsi e per mantenere alta l’attenzione sul fenomeno, il quale oltre ad avere un database attivo dei bambini scomparsi in Italia, permette anche ai cittadini di inoltrare direttamente segnalazioni utili.
In sede di denuncia, quindi, è possibile anche consentire la pubblicazione dell’immagine del minore su questo sito. Chiaramente, per pubblicare l’immagine è necessaria l’autorizzazione del genitore o del tutore legale del minore. Questo network, inoltre, rappresenta uno strumento di indagine molto importante, poiché è dotato di un motore di ricerca di riconoscimento facciale.
Oltre al 112 – Numero di emergenza Unico Europeo (NUE), in caso di scomparsa di un minore, è possibile anche usufruire del servizio 116000 – Linea telefonica diretta per i minori scomparsi, gestito dalla onlus “Il Telefono Azzurro” per conto del Ministero dell’Interno, il quale fornisce un canale di ascolto ed aiuto per offrire supporto ai bambini che pensano di fuggire e un orientamento ai genitori di minori scomparsi. Il servizio, sempre attivo, è dedicato alla raccolta delle segnalazioni e, in particolare, a chiunque voglia riferire la scomparsa, l’avvistamento o il ritrovamento di un bambino o di un adolescente, italiano o straniero, nel Paese di appartenenza o in un altro Stato Europeo.
Secondo i dati riportati nella XXIV Relazione annuale sulle persone scomparse, a cura dell’Ufficio del Commissario straordinario del Governo per le persone scomparse, dal 1 gennaio 1974 al 31 dicembre 2020, sono 258.552 le denunce di scomparsa registrate dalle Forze dell’ordine in Italia. Di queste, 195.710 sono stati i soggetti ritrovati, mentre 62.842 persone risultano ancora da ricercare.
Il 52,94% del totale delle denunce di scomparsa interessa la fascia dei minorenni, 136.884 in tutto, di cui 46.417 ancora da ritrovare. In merito alle motivazioni, sul totale di denunce di scomparsa di minori, 74.840 riguardano allontanamenti volontari, 35.873 motivazione sconosciuta, 23.656 allontanamento da istituto o comunità, 1.712 sottrazione da coniuge o altro congiunto, 586 possibili disturbi psicologici, 217 possibile vittima di reati.
Nell’anno 2020, le persone scomparse registrate dalle Forze dell’ordine sono state 13.527, di cui 7.473 sono state ritrovate e oltre 6mila sono ancora disperse.
Rispetto al totale dei casi di scomparsa denunciati nel 2020 in Italia, 7.672 sono minorenni, dei quali 5.511 di nazionalità straniera e 2.161 di nazionalità italiana. Si rileva, pertanto, che il numero di minori stranieri scomparsi rappresenta il 71,83% delle denunce complessive di scomparsa dei minori.
Dei 7.672 minori scomparsi quelli rintracciati sono stati solo 3.332 (il 43,3%); tuttavia, se si considera la percentuale di italiani ritrovati la quota sale intorno al 75%. La fascia d’età più significativa è quella compresa tra i 14-17 anni e il fenomeno coinvolge per lo più i maschi.
Rispondi