Il verde pubblico rappresenta una variabile fondamentale per la vivibilità di un territorio. In particolare le aree verdi all’interno delle città rivestono una serie di funzioni strategiche, tra cui oltre all’aspetto ambientale, svolgono anche un’importante funzione sociale, in quanto luogo di incontro, svago e aggregazione soprattutto per bambini e ragazzi.
Pertanto, la disponibilità di uno spazio verde in prossimità della propria abitazione ha, per i minori, un impatto ancora più significativo sulla qualità della vita complessiva.
In un recente approfondimento a cura di Con i Bambini e Openpolis, viene analizzata la situazione italiana rispetto alla disponibilità di verde nelle città.
Prendendo in considerazione tutto il verde urbano, i metri quadri di verde per minore sono oltre 150 a Torino (161,6 mq per residente 0-17 anni), Firenze (157,2), Genova (156,4) e Bologna (155,6); mentre non raggiungono complessivamente la soglia dei 100 mq di verde urbano per residente under 18 ben tre su quattro grandi città del Mezzogiorno, ossia: Napoli (69,3), Palermo (68,3) e Bari (62,8).
Tuttavia, è importate anche sottolineare che il verde urbano non è un insieme indistinto, ma comprende al suo interno diverse categorie. Osservando, quindi, la composizione del verde urbano – aspetto che incide sull’effettiva fruibilità da parte di bambini e ragazzi –, si evidenzia che tra le dieci maggiori città italiane, Torino e Firenze sono quelle con più verde storico vincolato per minore (ossia le aree sottoposte a tutela ai sensi del codice dei beni culturali); Bologna è invece la città con la maggiore offerta di grandi parchi urbani, rispetto ai bambini e ragazzi residenti; Milano e Roma quelle con più verde attrezzato di quartiere (giardinetti e parchi di quartiere, attrezzati con giochi per bambini, panchine, percorsi pedonali e ciclabili), mentre Firenze vanta il primato di capoluogo con l’offerta più ampia di aree sportive all’aperto per minore.
Al contrario, le città del sud appaiono ancora piuttosto indietro. Ad esempio, si rileva che tra le maggiori città italiane, la presenza di verde incolto incide soprattutto in due grandi capoluoghi del sud come Catania (39,9 mq per minore) e Napoli (12,9)
Nell’analisi a cura dell’Osservatorio #Conibambini viene poi presa in esame la disponibilità per minore di verde attrezzato (ossia gli spazi adibiti a giardini di quartiere), di verde storico (ville, parchi e giardini tutelati dal codice dei beni culturali per il loro interesse storico o artistico) e di grandi parchi urbani nei capoluoghi italiani.
Il quadro che emerge mostra l’immagine di un Paese spaccato in due, segnato da un forte divario tra nord e sud. Infatti, escludendo Matera, Oristano e l’Aquila, i primi 20 capoluoghi italiani per verde attrezzato, storico e parchi per minore si trovano nella parte centro-settentrionale del Paese. La situazione, invece, appare più critica nelle città del Mezzogiorno, dove le aree verdi sono meno diffuse. Basti pensare che sono 13 i capoluoghi italiani con meno di 25 metri quadri di verde storico, attrezzato o parchi per minore e di questi, 12 si trovano proprio nel Mezzogiorno.
L’analisi mette in luce così una distanza abbastanza netta tra le città del nord e quelle del sud, in termini di disponibilità del verde pubblico per bambini e ragazzi.
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