Un recente report dell’Osservatorio #conibambini, a cura di Con i Bambini e Openpolis, analizza il grado di coinvolgimento ed interesse dei giovani verso i temi ambientali, evidenziando che la questione della tutela dell’ambiente ha acquisito un’importanza crescente nel dibattito pubblico internazionale, anche grazie all’impegno e alle mobilitazioni delle fasce più giovani della popolazione a difesa dell’ambiente.
Le giovani generazioni mostrano, infatti, un forte interesse verso le tematiche ambientali.
Come sottolineato all’interno del report, nelle più recenti rilevazioni condotte da Eurobarometro su un campione di 18.156 giovani di età compresa tra i 16 e i 30 anni e promosse dal parlamento europeo, è emerso proprio come la tutela dell’ambiente venga considerata dai giovani europei una delle principali priorità per le politiche pubbliche dei prossimi anni.
Infatti, a livello Ue tra le questioni giudicate dai giovani come più urgenti, al primo posto si colloca la lotta alla povertà e alle disuguaglianze (selezionata dal 43% dei rispondenti), mentre al secondo posto la lotta al cambiamento climatico e la tutela ambientale, indicata dal 39% dei rispondenti, e al terzo posto la lotta alla disoccupazione (per il 37%).
Inoltre, si osserva che a differenza delle persone con età superiore ai 30 anni, i giovani europei ritengono la questione del cambiamento climatico più rilevante dello stato delle finanze pubbliche dei membri Ue e dell’immigrazione.
Per quanto riguarda poi la specificità del contesto italiano, si rileva che ben il 44% dei giovani italiani pone tra le principali priorità proprio la tutela dell’ambiente e il contrasto ai cambiamenti climatici; con una percentuale superiore alla media dei coetanei Ue (pari al 39%). Ne deriva che i giovani italiani sono sopra la media Ue per attenzione ai temi ambientali.
La percentuale registrata tra i giovani italiani risulta, inoltre, a pari merito con la lotta alla povertà (44%) e inferiore solo alla disoccupazione (considerata prioritaria dal 53% dei giovani italiani contro il 37% di quelli Ue).
In Italia, poi, si evidenzia che negli ultimi anni il coinvolgimento dei giovani a favore della questione ambientale è andato aumentando, come conferma anche la crescente adesione e partecipazione giovanile ad associazioni ecologiche, per i diritti civili e per la pace.
In particolare, dai dati emerge che tra il 2017 e il 2020 la quota di giovani impegnati in questo tipo di attività è aumentata in modo generalizzato; ma la crescita più marcata si è registrata soprattutto nella fascia 18-19 anni, passata dall’1,9% del 2017 al 4,4% del 2020, con un incremento di ben 2,5 punti percentuali.
Secondo quanto riportato nell’approfondimento, dall’analisi dei dati a disposizione si riscontra anche come, rispetto alla media della popolazione, i giovani risultino essere più coinvolti e impegnati su questo fronte, partecipando con maggiore frequenza a riunioni in associazioni per l’ambiente, i diritti civili e la pace.
Infatti, nel 2020, a fronte di una quota media della popolazione attiva nell’associazionismo ecologico e per i diritti pari all’1,7%, la percentuale di coloro che hanno partecipato a riunioni in associazioni ecologiche e per i diritti si attesta al 2,7% nella fascia dei 14-17enni e al 4,4% tra i 18-19enni.
Analizzando poi i dati relativi al 2019 e al 2020, si evidenzia che in entrambi gli anni, la partecipazione in associazioni legate a temi ecologici e per i diritti tende a diminuire con l’aumentare dell’età.
I dati presentati all’interno del report testimoniano così uno spiccato interesse da parte dei giovani verso il cambiamento climatico e la protezione dell’ambiente, che rispetto al resto della popolazione si concretizza anche in un maggior attivismo e impegno sul tema.
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