Si conferma l’effetto di trascinamento del gruppo dei pari nell’indurre gli adolescenti a un consumo incontrollato di alcol.
Oltre il 90% dei ragazzi dichiara di essersi ubriacato più volte in gruppo, mentre l’84% degli intervistati sotto i 14 anni ammette di aver già provato bibite alcoliche. Questi, in estrema sintesi, i primi risultati dell’indagine biennale su “Adolescenti e alcool” realizzata da Osservatorio permanente giovani e alcol, Associazione laboratorio adolescenza e Società italiana di medicina dell’adolescenza.
Lo studio, arrivato alla sua terza edizione, è stato condotto su un campione nazionale di duemila adolescenti che frequentano la terza media (fascia d’età 12-14 anni). In questa fascia d’età il rapporto con l’alcol non si è ancora strutturato e quindi si ha ancora la possibilità di intervenire con efficacia, per indurre i giovanissimi a comportamenti e abitudini corrette.
Gli adolescenti italiani, da quanto emerge dalla ricerca, appaiono tutt’altro che “bevitori”: ad avere un consumo più o meno quotidiano, essenzialmente durante i pasti, di bevande alcoliche (nei tre mesi precedenti l’intervista) è risultato essere poco più del 3% del campione considerato.
Le cose cambiano, purtroppo, quando il bere – all’interno del gruppo dei pari – diventa una questione di “look” : si beve perché gli altri lo fanno e chi non lo fa, in qualche modo, si “chiama fuori”. Molti sono in grado di resistere, ma parecchi altri, in un momento in cui autostima e sicurezza di sé non sono merce che abbonda, si fanno trascinare.
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