Duemila giovani, mamme e associazioni in piazza contro le baby-gang

Tantissimi. Giovanissimi. E stanchi. Stanchi della violenza e dei soprusi. Ci sono 2mila ragazzi per le vie di Scampia, in direzione Chiaiano, contro le baby gang. Ancora una mobilitazione di studenti, mamme e associazione per dire no alla violenza, dopo l’ennesima aggressione avvenuta a Napoli. La vittima è Gaetano, 15 anni, che per i calci e i pugni ricevuti ha perso la milza, dalla furia di un “branco” non ancora individuato. Gridano slogan di solidarietà, «Gaetano siamo con te», e in testa al corteo hanno srotolato uno striscione che recita «Basta violenze».

Una manifestazione colorata e rumorosa si snoda verso la stazione metropolitana di Chiaiano dove la scorsa settimana è avvenuta l’aggressione. Ci sono rappresentanti del Governo, Gennaro Migliore, sottosegretario alla giustizia, e del Comune, il vicesindaco Raffaele Del Giudice e il presidente del consiglio comunale Raffaele Fucito.

C’è anche Antonella Leardi, madre di Ciro Esposito, il tifoso del Napoli ucciso da un ultras della Roma e che proprio da Scampia ha più volte lanciato i suoi appelli contro la violenza. Hanno aderito inoltre scuole, associazioni e comitati del territorio.

È la seconda grande manifestazione contro la violenza delle baby gang dopo quella che fu promossa dagli studenti del liceo frequentato da Arturo, intitolata “Studenti contro le violenze” e svolta tra il Rione Sanità, via Foria e piazza Carlo III.

“Le notizie apprese dalla stampa in merito ai numerosi episodi di reati commessi da minorenni nel capoluogo campano – spiega l’Autorità Garante per l’infanzia e l’adolescenza Filomena Albano – richiedono una riflessione attenta ed approfondita, non soltanto in termini di interventi tesi ad arginare il fenomeno ma anche e soprattutto con riferimento alle azioni di prevenzione e di educazione al rispetto della legalità da mettere in atto.” Ritengo importante, da questo punto di vista, che ci si muova secondo un’ottica di ‘rete’ e che tutti i soggetti interessati operino secondo una modalità sinergica e integrata. Senza dimenticare – conclude –  il fondamentale ruolo educativo svolto dalla scuola e, ancora prima dalla famiglia, che rappresenta il luogo deputato alla trasmissione dei valori della solidarietà e del rispetto delle regole e dell’altro.”

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