Martedì 16 gennaio a Roma, presso La Camera dei deputati, ha avuto luogo la presentazione del Libro Bianco Media e Minori 2.0. Il libro è il frutto di un lavoro complesso, che si colloca nell’ambito dell’attività che l’Autorità per le Garanzie nelle Comunicazioni svolge nel campo della tutela dei minori.
Realizzato con la collaborazione del CENSIS per i necessari approfondimenti scientifici, il Libro è nato con l’idea di sviluppare una riflessione sulle misure di garanzia più adatte al nuovo contesto comunicativo digitale, in cui alla fruizione televisiva si associa il consumo di media diversi.
Con l’avvento del Web 2.0 si è passati da un utilizzo passivo e statico delle informazioni presenti in rete alla “proattività e interattività degli utenti“, in quanto la rete consente di fruire contenuti senza intermediazione ‘istituzionale’; basti pensare all’acquisizione ed elaborazione personale di informazioni, file sharing, social networking e alla possibilità di creare e distribuire contenuti propri (user generated content o prosuming).
Le ricadute sociali di tali fenomeni sono importanti nella prospettiva della tutela: come è noto, il Web 2.0 ha prodotto una serie di usi sociali di internet di carattere privato che hanno assunto impronta collettiva e rilevanza pubblica. Con specifico riferimento all’adolescenza, va poi tenuto presente che la nascita di siti come Facebook hanno reso visibile la realtà della rete non solo come spazio di appartenenza e della comunicazione (community), ma anche – secondo la letteratura scientifica – come luogo nel quale i singoli possono inscrivere il proprio vissuto. In ragione del crescente interesse nei confronti delle possibili azioni che garantiscano la tutela degli utenti di Internet, in particolare dei minori, l’Autorità, con la delibera n. 481/14/CONS del 23 settembre 2014, ha costituito l’Osservatorio delle garanzie per i minori e dei diritti fondamentali della persona su Internet con l’espressa finalità di istituzionalizzare un approccio maggiormente
coordinato alle diverse problematiche connesse all’utilizzo della rete e dei social network e di verificare l’efficacia delle procedure e delle misure negoziate dagli operatori del settore.
Sebbene non sia possibile individuare un complesso di norme che attribuisca all’Autorità esplicite competenze in materia di tutela dei minori e dei diritti fondamentali della persona sulla rete Internet, tuttavia, in ragione del processo di convergenza di telecomunicazioni, informatica e media e degli specifici compiti che la normativa vigente le attribuisce in tema di tutela dei minori, l’Autorità ha ritenuto necessario implementare, attraverso l’Osservatorio, attività di approfondimento e monitoraggio di fenomeni quali l’istigazione all’odio, le minacce, le molestie, il bullismo, l’hate speech e la diffusione di contenuti deplorevoli.
Il Libro Bianco Media e Minori 2.0 contiene anche un interessante approfondimento in merito al gioco d’azzardo online: “La facilità – si legge – con la quale è oggi possibile giocare online e scommettere somme di denaro nella speranza (o, meglio, nell’illusione) di ottenere vincite soggette al caso e non a specifiche abilità del giocatore rende tale pratica particolarmente appetibile a fasce di utenza vulnerabili”. Nonostante il divieto di gioco ai minori di 18 anni, imposto dalle norme, negli ultimi anni si sta assistendo ad un sostanziale incremento del gioco d’azzardo tra gli adolescenti. Va in questo senso tenuto presente come lo sviluppo delle tecnologie telematiche abbia ampliato sensibilmente le possibilità di accedere ai servizi di gioco d’azzardo a distanza.
Sotto il profilo normativo, il legislatore italiano è recentemente intervenuto in materia anche a fronte delle indicazioni, se pur ancora non sistematiche, provenienti dall’Unione europea.
Per approfondire visita il sito dell’Autorità per le Garanzie nelle Comunicazioni.