Giornata contro l’uso di bambini soldato, vittime silenziose di un mondo brutale

La Giornata internazionale contro l’uso dei bambini soldato ricorre annualmente il 12 febbraio, giorno in cui nel 2002 è entrato in vigore il Protocollo opzionale alla Convenzione sui diritti dell’infanzia sulcoinvolgimento dei bambini nei conflitti armati.

In occasione della Giornata l’Osservatorio Salesiano per i Diritti dei Minori ricorda le migliaia di bambini arruolati e vittime di violenze, comprati e usati per scopi bellici, vittime silenziose di un mondo ingiusto e brutale.

Ad oltre tre anni dall’inizio del conflitto nel Sud Sudan, minorenni continuano a essere reclutati da forze e gruppi armati: secondo l’UNICEF nel solo 2016 ne sono stati reclutati 1.300. Questo dato porta il numero totale di minori utilizzati dall’inizio del conflitto (2013) a oltre 17.000.  A queste vanno aggiunte altre drammatiche cifre: 2.342 i minori uccisi o mutilati; 3.090 quelli rapiti,  1.130 quelli vittime di abusi sessuali.
In totale, 1.932 bambini sono stati rilasciati da forze e gruppi armati: 1.755 nel 2015 e 177 nel 2016.
«Non possiamo aspettare la pace per aiutare i bambini intrappolati nelle guerre» afferma il presidente dell’UNICEF Italia Giacomo Guerrera. «Dobbiamo investire in interventi concreti per tenerli lontani dalle linee di combattimento, soprattutto attraverso l’istruzione e il sostegno economico alle famiglie. Bisogna promuovere interventi immediati e a lungo termine di sostegno psico-sociale, educativo e di formazione professionale».

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