Approvato un nuovo decreto legge sulle misure anti Covid, con un’importante novità: dopo Pasqua scuole aperte fino alla prima media anche in zona rossa

Mercoledì 31 marzo 2021 è stato approvato un nuovo decreto-legge, che introduce misure urgenti per il contrasto e il contenimento dell’epidemia da COVID-19[1].

Il 6 aprile 2021 scadrà l’attuale decreto e a partire da mercoledì 7 aprile 2021 entrerà in vigore il nuovo decreto, firmato dal premier Mario Draghi, le cui disposizioni resteranno valide almeno fino al 30 aprile 2021.

Il nuovo decreto mantiene rigidi i parametri per le aperture e, fino alla fine del mese di aprile, sono confermate le misure attualmente in vigore che prevedono regioni solo in zona rossa o arancione. Tuttavia, viene data priorità alla ripartenza delle attività scolastiche e didattiche dei primi gradi dell’istruzione.

La principale novità introdotta dal nuovo decreto legge, infatti, riguarda proprio la riapertura in presenza delle scuole fino alla prima media anche in zona rossa, dopo le festività di Pasqua.

Secondo quanto disposto dal provvedimento, a partire dal 7 aprile 2021, data in cui entrerà in vigore il nuovo decreto, fino al 30 aprile 2021, sull’intero territorio nazionale, è assicurato lo svolgimento in presenza dei servizi educativi per l’infanzia e della scuola dell’infanzia, nonché dell’attività scolastica e didattica della scuola primaria e del primo anno della scuola secondaria di primo grado.

Pertanto, gli alunni degli asili nido, delle scuole dell’infanzia, delle elementari e della prima media potranno riprendere le lezioni in presenza ovunque, anche nelle regioni in zona rossa, ossia nella fascia di rischio più elevata. Tale disposizione non può essere derogata da provvedimenti dei Presidenti delle Regioni, delle Province autonome.

Per quanto riguarda i successivi gradi di istruzione: in zona rossa, resteranno chiuse, con lo svolgimento delle attività didattiche a distanza, le classi del secondo e terzo anno della scuola secondaria di primo grado nonché della scuola secondaria di secondo grado, garantendo comunque la possibilità di svolgere attività in presenza per gli alunni con disabilità e con bisogni educativi speciali; nelle regioni in zona arancione, invece, è confermato lo svolgimento delle attività in presenza dal 50% al 75% della popolazione studentesca.

Al contrario, il Dpcm approvato a inizio marzo, in vigore dal 6 marzo fino al 6 aprile, disponeva in zona rossa la sospensione delle attività in presenza delle scuole di ogni ordine e grado, comprese le scuole dell’infanzia ed elementari; restando però sempre garantita la possibilità di svolgere attività in presenza per gli alunni con disabilità e con bisogni educativi speciali.

Il presidente del Consiglio Mario Draghi, venerdì 26 marzo, in sede di conferenza stampa presso la sala polifunzionale della presidenza del Consiglio, parlando del nuovo decreto e annunciando la decisione di riaprire le scuole fino alla prima media in zona rossa, ha spiegato che le restrizioni adottate a marzo hanno portato ad un rallentamento del tasso di crescita dei contagi da coronavirus, permettendo uno spazio di manovra per le riaperture che il governo ha deciso di impiegare per le scuole: ” La volontà complessiva era che, se ci fosse stato uno spazio, lo avremmo utilizzato per le scuole fino alla prima media” ha affermato il premier.

Sui motivi della decisione e del limite alla prima media ha, inoltre, dichiarato che, secondo quanto dimostrato dalle evidenze scientifiche, le scuole, di per sé, sono un punto di contagio molto limitato, in presenza di tutte le altre restrizioni. Ad essere fonte di maggior contagio è tutto ciò che avviene attorno alla scuola, dal trasporto alle attività parascolastiche, pertanto più si alza l’età scolastica, più queste attività aumentano e, di conseguenza, si innalzano anche le possibilità di contagio. “Aprire ulteriormente aumenta le forme di contagio” ha precisato il premier.

Il ministro della Salute Roberto Speranza ha, infine, aggiunto: “Le misure che abbiamo adottato nelle ultime settimane ci hanno permesso di vedere dei miglioramenti […] La situazione è ancora delicata, tuttavia ci possiamo consentire, in un quadro che resta molto prudenziale, una scelta per dare un segnale rilevante a un pezzo strategico e decisivo della nostra società. In cabina di regia abbiamo deciso di dare questo tesoretto alla scuola per la funzione sociale che questa ha nel nostro paese“.


[1] Il Comunicato stampa del Governo è disponibile qui: http://www.governo.it/node/16525

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