Minori Stranieri: Rapporto Annuale Siproimi/Sai 2020

È disponibile online, sul sito della Fondazione Cittalia, il Rapporto annuale Siproimi/Sai 2020 (sistema di protezione per titolari di protezione internazionale e per minori stranieri non accompagnati/sistema di accoglienza e integrazione), il quale restituisce una fotografia dell’accoglienza in Italia, presentando alcuni dati anche sui minorenni stranieri (accompagnati e non).

Il rapporto 2020 sottolinea che durante il difficile periodo di quest’ultimo anno, segnato dalla pandemia e dalla necessità di riformulare e adattare alle nuove circostanze le modalità organizzative e operative di gestione dei servizi nei progetti di accoglienza, il Sistema Sai è stato in grado di ripensare gli strumenti ormai consolidati e prevederne di nuovi per intercettare in modo tempestivo l’emersione di nuovi bisogni cui dare risposta. «A livello centrale, è stato attivato un Osservatorio sull’impatto del Covid-19 sulla rete di accoglienza, che ha consentito al Servizio Centrale di presidiare l’evolvere della situazione nei diversi contesti territoriali, rilevare i bisogni e le misure messe in atto dai Comuni per la salvaguardia dei servizi di accoglienza integrata e cogliere le nuove esigenze di assistenza specifica degli stessi enti locali».

Secondo quanto evidenziato nel rapporto, i minori accolti all’interno dei progetti della rete Siproimi/Sai nel corso del 2020 sono stati complessivamente 7.106 (corrispondenti al 19% del totale dei beneficiari).

Di questi, il 36,7% sono minorenni non accompagnati, mentre il restante 63,3% è costituito dai minori accompagnati.

Negli ultimi cinque anni, si segnala che il numero di minori accolti è aumentato in maniera significativa, passando dall’11% del 2016 al 13,3% nel 2018, fino a raggiungere una crescita di 6 punti percentuali nell’ultimo biennio.

Tale aumento ha interessato anche i minori stranieri soli. Secondo il rapporto, infatti, nel 2020 i minori stranieri non accompagnati accolti nella rete Siproimi/Sai sono stati 5.680, il 19,5% in più rispetto all’anno precedente. In particolare, dei 37.372 beneficiari complessivamente accolti, il numero dei minori stranieri non accompagnati ha rappresentato il 15,2%.

Questo dato conferma «il costante incremento degli accolti che è andato crescendo parallelamente all’ampliamento dei progetti e dei posti specificatamente dedicati a questa categoria di beneficiari».

Dal rapporto emerge anche che, nel corso del 2020, la disponibilità di posti dedicati alla specifica accoglienza di minori stranieri non accompagnati ha registrato un incremento: se nel 2017 i posti erano 3.180, nel 2020 sono stati 4.437, distribuiti su 148 progetti, tra cui sono compresi anche i progetti di seconda accoglienza finanziati dal Fondo FAMI 2014–2020, che includono 206 posti riservati all’accoglienza di minorenni con particolari fragilità (come disagio psichico, vulnerabilità sanitarie, problemi di tratta).

Dall’analisi della distribuzione regionale dei posti destinati ai minori stranieri soli, si evince che la regione con il numero maggiore di posti è la Sicilia (con 1.273 unità, pari al 28,7%); seguono l’Emilia-Romagna (560, 12,6%), la Lombardia (397, 8,9%), la Puglia (392) e la Campania (311). Il 66% dei posti dedicati ai minori non accompagnati è concentrato in queste cinque regioni.

In merito alla distribuzione di genere, invece, si osserva una netta predominanza della componente maschile: dei 5.680 minori stranieri non accompagnati accolti nel 2020, il 97,3% sono maschi, per un totale di 5.527 ragazzi.

Per quanto riguarda le principali nazionalità di provenienza dei minori stranieri non accompagnati, i paesi da cui giungono le percentuali maggiori di ragazzi sono il Bangladesh (914 minorenni, pari al 16,1%) e l’Albania (684 minorenni, 12%); fanno seguito la Tunisia (10%), l’Egitto (9,5%) e il Pakistan (7,3%). Rispetto al 2019, il maggiore incremento si è registrato per i minori tunisini e bangladesi, a seguire per gli albanesi e i pakistani: da questi quattro Paesi proviene circa il 48% degli accolti.

Inoltre, in riferimento alle classi d’età, i dati riferiscono che i bambini di età compresa tra zero e 13 anni rappresentano lo 0,7%, i 14-15enni il 3,7%, gli adolescenti di 16-17 anni il 41,5% e i giovani di 18 o più anni il 54,1%.

Infine, il Rapporto rileva che, se gli under 18 (accompagnati e non) rappresentano complessivamente il 19% del totale degli accolti, la percentuale più alta di beneficiari accolti è composta in prevalenza dai giovani appartenenti alla fascia di età compresa tra i 18 e i 25 anni, che risultano essere il 41,9%.

È possibile scaricare il rapporto completo qui.

Per ulteriori approfondimenti si rimanda alla pagina dedicata sul sito della Fondazione Cittalia.

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