17 ottobre – Giornata internazionale per l’eliminazione della povertà. In Italia nel 2021 povertà assoluta ai massimi storici: un milione e 382mila i minori colpiti, una cifra record

Il 17 ottobre si celebra la Giornata internazionale per l’eliminazione della povertà, giunta quest’anno alla sua trentesima edizione. Tale ricorrenza è stata istituita dall’Assemblea Generale delle Nazioni Unite nel 1992 nell’intento di promuovere iniziative e attività concrete per sradicare la povertà.

La data della celebrazione è stata scelta in quanto in questo giorno cade l’anniversario di una delle più note e importanti manifestazioni contro la povertà: il 17 ottobre 1987, circa centomila persone di ogni paese risposero all’appello di Padre Joseph Wresinski e si riunirono sul Sagrato del Trocadero, a Parigi, nel luogo in cui nel 1948 fu firmata la Dichiarazione Universale dei Diritti dell’Uomo, per onorare le vittime della povertà, della violenza e della fame, per esprimere il loro rifiuto della miseria e per esortare l’umanità ad unirsi per far rispettare i diritti umani. Da questo raduno è nata la “Giornata Mondiale del Rifiuto della Miseria”, poi riconosciuta ufficialmente dalle Nazioni Unite il 22 dicembre 1992 con la proclamazione della “Giornata internazionale per l’eliminazione della povertà”.

L’eliminazione della povertà in ogni sua forma e ovunque nel mondo (“porre fine ad ogni forma di povertà nel mondo“) è anche il primo dei 17 Obiettivi di Sviluppo Sostenibile (SDG) dell’Agenda 2030 per lo Sviluppo Sostenibile delle Nazioni Unite, a sottolineare l’esigenza di un impegno globale.

Tuttavia, siamo ancora ben lontani dal raggiungimento di questo ambizioso traguardo: la povertà è un fenomeno ancora molto diffuso, acuito anche dagli effetti della pandemia da Covid-19, nonché della recente guerra in Ucraina e della crescente inflazione.

Per quanto riguarda la situazione in Italia, le ultime stime diffuse dall’Istituto nazionale di statistica nel report “Le statistiche dell’Istat sulla povertà, anno 2021“ restituiscono uno scenario drammatico: nel 2021 la povertà assoluta si conferma ai massimi storici toccati nel 2020, con poco più di 1,9 milioni di famiglie (il 7,5%) e circa 5,6 milioni di individui (il 9,4% della popolazione italiana) in condizione di povertà assoluta. Inoltre, si stima siano circa 2,9 milioni di famiglie, per un totale di quasi 8,8 milioni di persone a vivere in povertà relativa.

Tra i dati più allarmanti emersi dal report, si segnala poi la condizione fortemente critica dei minori. Secondo le stime dell’Istat, nel 2021, i minori in povertà assoluta hanno raggiunto la cifra record di un milione e 382mila (il 14,2%, con un’incidenza che varia dall’11,4% del Centro al 16,1% del Mezzogiorno), confermando così il progressivo peggioramento degli ultimi anni.

Osservando i dati relativi alle diverse classi di età, si evidenzia anche che l’incidenza più elevata di povertà assoluta si attesta proprio tra i minorenni: bambini e ragazzi rimangono così la fascia d’età più spesso in povertà assoluta.

I dati menzionati sono, senza dubbio, preoccupanti, soprattutto se si considera che la povertà ha ripercussioni drammatiche sulla vita dei minori, non limitate solo alla sfera economica. Infatti, la povertà che colpisce i minori, associandosi a una generale carenza di opportunità, rappresenta in primis una negazione dei diritti umani fondamentali dei bambini e degli adolescenti, che può precluderne lo sviluppo e pregiudicarne non solo il presente ma anche il futuro.

Proprio alla luce di ciò, oggi diviene quanto più urgente intervenire per contrastare e arginare il fenomeno della povertà. Si tratta di un impegno centrale per la creazione di società più eque, in cui i diritti di tutti i minori siano adeguatamente tutelati e realmente garantiti.

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