Il 1° marzo si celebra la Giornata internazionale contro la discriminazione (Zero Discrimination Day); un evento lanciato per la prima volta nel 2014 da UNAIDS (il Programma delle Nazioni Unite per l’Aids/Hiv), al fine di promuovere un’ampia sensibilizzazione sul tema.
La non discriminazione è un diritto umano fondamentale, riconosciuto dagli artt. 1 e 2 della Dichiarazione Universale dei Diritti Umani: l’articolo 1 sancisce che “Tutti gli esseri umani nascono liberi ed eguali in dignità e diritti. Essi sono dotati di ragione e di coscienza e devono agire gli uni verso gli altri in spirito di fratellanza”, mentre l’articolo 2 ricorda che “Ad ogni individuo spettano tutti i diritti e tutte le libertà enunciate nella presente Dichiarazione, senza distinzione alcuna, per ragioni di razza, di colore, di sesso, di lingua, di religione, di opinione politica o di altro genere, di origine nazionale o sociale, di ricchezza, di nascita o di altra condizione”.
Tali valori sono peraltro ribaditi all’art. 3 della Costituzione italiana, in base al quale si stabilisce che: “Tutti i cittadini hanno pari dignità sociale e sono eguali davanti alla legge, senza distinzione di sesso, di razza, di lingua, di religione, di opinioni politiche, di condizioni personali e sociali. È compito della Repubblica rimuovere gli ostacoli di ordine economico e sociale, che, limitando di fatto la libertà e l’eguaglianza dei cittadini, impediscono il pieno sviluppo della persona umana e l’effettiva partecipazione di tutti i lavoratori all’organizzazione politica, economica e sociale del Paese”.
Il diritto alla non discriminazione rappresenta, inoltre, uno dei quattro principi chiave della Convezione ONU sui diritti dell’infanzia e dell’adolescenza del 1989. In particolare l’art. 2 afferma che i diritti sanciti dalla Convenzione si applicano a tutti i bambini e adolescenti senza alcuna distinzione e che gli Stati sono chiamati ad impegnarsi nella tutela delle persone di minore età contro ogni forma di discriminazione, recitando: “Gli Stati parti si impegnano a rispettare i diritti enunciati nella presente Convenzione e a garantirli a ogni fanciullo che dipende dalla loro giurisdizione, senza distinzione di sorta e a prescindere da ogni considerazione di razza, di colore, di sesso, di lingua, di religione, di opinione politica o altra del fanciullo o dei suoi genitori o rappresentanti legali, dalla loro origine nazionale, etnica o sociale, dalla loro situazione finanziaria, dalla loro incapacità, dalla loro nascita o da ogni altra circostanza. Gli Stati parti adottano tutti i provvedimenti appropriati affinché il fanciullo sia effettivamente tutelato contro ogni forma di discriminazione o di sanzione motivate dalla condizione sociale, dalle attività, opinioni professate o convinzioni dei suoi genitori, dei suoi rappresentanti legali o dei suoi familiari”.
Questa ricorrenza rappresenta una preziosa occasione per accendere i riflettori sul tema delle discriminazioni e delle disuguaglianze, nonché per sostenere il diritto che spetta a ciascun individuo di vivere con dignità la propria vita, senza subire discriminazioni in base al genere, alla religione, all’età, all’orientamento sessuale, all’etnia culturale, alla provenienza geografica, alla lingua, alla disabilità o allo stato di salute.
Stereotipi e discriminazioni possono segnare in modo indelebile la vita di ragazze e ragazzi. Proprio in occasione di questa giornata, si sottolinea pertanto l’importanza di contrastare ogni forma di discriminazione e di impegnarsi per abbattere pregiudizi e stereotipi, diffondendo una cultura basata sull’inclusione e sull’uguaglianza, al fine di costruire un mondo più equo e giusto.
Questa giornata costituisce altresì un’opportunità per sensibilizzare al rispetto delle persone anche nella diversità e per promuovere confronti, dibattiti e riflessioni sul tema, soprattutto all’interno delle scuole, dove sono frequenti episodi di emarginazione e bullismo di matrice discriminatoria.
Si evidenza, infatti, che è fondamentale educare, fin da piccoli, bambini e bambine contro ogni tipo di discriminazione, favorendo una cultura rispettosa delle differenze che appartengono a ogni persona e allo stesso tempo insegnando a valorizzare la diversità e a considerarla non come un limite bensì come una vera e propria ricchezza.
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