Crisi alimentare: secondo Save the Children, le persone in estrema mancanza di cibo hanno raggiunto la cifra di 25,3 milioni, con un aumento di quasi il 57% dal 2019

Secondo una recente analisi di Save the Children, basata sui dati dell’Integrated Food Security Phase Classification (IPC), tra il 2019 e il 2022, il numero di persone costrette a soffrire la fame estrema è aumentato di quasi il 57%, passando da 16,1 milioni a 25,3 milioni negli 8 Paesi più colpiti.

Si tratta di una crisi alimentare senza precedenti, che sta spingendo sempre più persone in condizioni simili alla carestia.

Tra gli 8 Paesi maggiormente colpiti dalla fame, al primo posto vi è l’Afghanistan, dove il numero di persone che si trovano a fronteggiare gravi livelli di fame ha raggiunto la triste cifra di 6,6 milioni (nel 2019 erano 2,5 milioni). Ancora una volta, a pagare il prezzo più alto sono le bambine e i bambini, poiché questa condizione, oltre ad aggravare la malnutrizione infantile che da tempo affligge il Paese, sembra anche costringere alcune famiglie ad adottare strategie di sopravvivenza che si riflettono sul benessere dei più piccoli, comportando un drammatico incremento dei matrimoni precoci e del numero di bambini costretti a lavorare.

Il secondo posto della classifica è occupato dallo Yemen, dove il numero di persone che affrontano livelli emergenziali di insicurezza alimentare è quasi raddoppiato nel corso degli ultimi due anni, passando da 3,6 milioni nel 2019 a 6 milioni nel 2022. Anche qui sono proprio i bambini che si trovano a scontare il prezzo più grande di questa crisi alimentare: i più piccoli, indeboliti dalla fame, sono maggiormente esposti alle malattie e rischiano effetti duraturi sulla loro crescita e sul loro sviluppo cognitivo.

Seguono, nella classifica dei Paesi con la più alta cifra di persone in estrema mancanza di cibo, la Repubblica Democratica del Congo (con 4,1 milioni di persone), il Sudan e il Sud Sudan (con circa 2,3 milioni ciascuno), la Somalia (con 1,3 milioni e registrando il maggior numero di persone che si trovano a vivere in condizioni assimilabili alla carestia) e la Repubblica Centrafricana (con circa 652mila persone).

Di qui, l’appello lanciato da Save the Children: il mondo si trova attualmente ad affrontare la peggiore crisi alimentare della storia moderna e secondo le stime del World Food Programme (WFP), a livello globale, ben 60 milioni di bambini sotto i cinque anni entro la fine del 2022 potrebbero essere gravemente malnutriti.

Per approfondimenti si rimanda sul sito di Save the Children al comunicato stampa dedicato.

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