7 giugno 2023 – Giornata Mondiale della Sicurezza Alimentare

Il 7 giugno si celebra la Giornata Mondiale della Sicurezza Alimentare (World Food Safety Day), proclamata dall’Assemblea Generale delle Nazioni Unite il 20 dicembre 2018 con la Risoluzione 73/250.

L’obiettivo di questa ricorrenza è quello di accrescere la consapevolezza circa l’importanza della sicurezza alimentare per proteggere la salute pubblica nonché aiutare a prevenire, individuare e gestire i rischi derivanti dal consumo di alimenti.

Il tema scelto per l’evento di quest’anno è “Gli standard alimentari salvano vite” (Food Standards Save Lives). Con questo slogan si intende così ribadire che l’applicazione degli standard alimentari contribuisce a garantire che ciò che mangiamo sia sicuro.

Le stime globali dell’OMS indicano che ogni anno circa 600 milioni di persone – pari a più di una su dieci nel mondo – si ammalano a causa di malattie di origine alimentare. I giovani e le persone vulnerabili sono le categorie maggiormente colpite. Inoltre, queste malattie sono responsabili di 420.000 decessi.

Tuttavia, occorre sottolineare che la maggior parte di queste malattie potrebbero essere prevenute.

Per questo, diviene importante promuovere la sicurezza alimentare, diffondendo maggiori conoscenze, stimolando una corretta informazione e sensibilizzando le persone sui comportamenti da adottare per prevenire i rischi legati al consumo di alimenti.

In occasione di questa Giornata, si vuole anche ricordare che nel 2022, il numero di persone che soffrono di grave insicurezza alimentare e che necessitano urgentemente di cibo, nutrizione e assistenza per il proprio sostentamento è aumentato per il quarto anno consecutivo.

A rivelarlo è il Rapporto Globale sulle Crisi Alimentari 2023 (Global Report Food Crises – GRFC), prodotto dal Food Security Information Network (FSIN) e lanciato dal Global Network Against Food Crises (GNAFC).

In particolare, secondo le stime contenute nel rapporto, circa 258 milioni di persone in 58 paesi e territori affrontano un’insicurezza alimentare acuta a livelli di crisi o peggiori (Fase IPC/CH 3-5). Si tratta del dato più alto mai registrato negli ultimi sette anni di vita del rapporto.

Rispetto all’anno precedente, si registra un incremento di 65 milioni di persone: nell’arco di un solo anno coloro che sono stati colpiti da una grave insicurezza alimentare sono passati dal 21,3% del 2021 al 22,7% del 2022.

Inoltre, nel rapporto si sottolinea che più del 40% della popolazione nella Fase 3 IPC/CH o superiore risiede in soli cinque paesiRepubblica Democratica del CongoEtiopiaAfghanistan, Nigeria (21 stati e il Territorio della Capitale Federale – FCT) e Yemen.

Il quadro tracciato dal rapporto appare piuttosto allarmante: l’insicurezza alimentare acuta continua a crescere, mettendo a rischio la vita di milioni di persone, con una situazione in peggioramento da ormai quattro anni.

I risultati del rapporto suggeriscono pertanto che raggiungere l’Obiettivo di Sviluppo Sostenibile 2 che prevede di porre fine alla fame entro il 2030 è sempre più impegnativo, evidenziando che siamo ancora ben lontani dal conseguimento di questo traguardo.

Anche Save the Children ha più volte ribadito che il mondo si trova attualmente ad affrontare la peggiore crisi alimentare della storia moderna e, secondo le stime del World Food Programme (WFP), a livello globale, entro la fine del 2022, ben 60 milioni di bambini sotto i cinque anni sarebbe potuti essere gravemente malnutriti.

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