Minori stranieri. Il richiamo del Papa e l’appello di Mattarella alla coscienza di ciascuno.
I dati drammatici sugli arrivi e sulle sparizioni non bastano ancora per mettere l’emergenza in cima alle priorità del Paese. O almeno, non lo faranno finché il decreto di legge, approvato alla Camera alla fine di ottobre, non passerà anche al Senato. E’ un atto di civiltà – secondo la maggior parte delle forze politiche che lo hanno votato – e auspicano che la situazione politica/ legislativa si sblocchi.
Le principali novità introdotte dalla legge:
- identificazione dei minori entro 10 giorni dal loro arrivo;
- permanenza nelle strutture di prima accoglienza non oltre 30 giorni (oggi se ne prevedono 60);
- inserimento in strutture dedicate e non insieme agli altri migranti;
- accesso per tutti i minori al Sistema di protezione per i richiedenti asilo e rifugiati (Sprar);
- l’istituzione di un albo di tutor personali che si prendano in carico i minori;
- incentivo all’affidamento familiare.
L’Osservatorio Salesiano per i Diritti dei Minori si aspetta che ci sia un largo consenso attorno al decreto di legge, proprio come è avvenuto alla Camera, e che l’Italia possa svolgere un ruolo fondamentale per risolvere il problema dei minori non accompagnati in modo più incisivo.
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