È disponibile, sul sito del Gruppo CRC, la seconda edizione del Rapporto ”I diritti dell’infanzia e dell’adolescenza in Italia. I dati regione per regione 2021”, pubblicata, a distanza esatta di tre anni dalla prima, in occasione della Giornata Mondiale per i diritti dell’infanzia e dell’adolescenza.
La pubblicazione affianca l’analisi nazionale sviluppata nel Rapporto annuale di monitoraggio al fine di offrire una fotografia regionale attraverso una serie di indicatori che sintetizzano le principali informazioni ad oggi disponibili a livello regionale.
In particolare, l’obiettivo è quello di sensibilizzare le istituzioni pubbliche circa l’esigenza di una raccolta puntuale, sistematica e disaggregata di informazioni necessarie a programmare interventi efficaci e sostenibili a favore di bambini, bambine, adolescenti e delle loro famiglie.
Il documento offre una panoramica delle condizioni in cui vivono i bambini e gli adolescenti nelle diverse regioni italiane, con l’obiettivo di migliorare la capacità di tutela e di effettiva promozione dei diritti dei minori sull’intero territorio nazionale.
Con il presente lavoro, il Gruppo CRC intende stimolare e contribuire ad un processo che conduca ad una maggiore conoscenza e consapevolezza della situazione di bambini e adolescenti nei singoli territori, e conseguentemente a superare le disparità che sono sempre più evidenti.
Nello specifico, la pubblicazione è articolata in schede regionali che presentano dati sintetici e comparabili relativi a sette raggruppamenti tematici: dati demografici; risorse dedicate all’infanzia e all’adolescenza; povertà materiale ed educativa; ambiente familiare e misure alternative; educazione, gioco e attività culturali; salute e servizi di base; protezione.
Per ciascuno di essi è stato individuato un set di indicatori che, seppur limitato, anche in considerazione della difficoltà di reperire dati disaggregati per la fascia 0-17 anni a livello regionale, possa rappresentare la condizione dell’infanzia nei diversi territori per le specifiche aree tematiche individuate.
All’interno di ogni scheda, viene illustrato il dato relativo alla singola regione messo a confronto con quello nazionale, per mostrare le specificità regionali rispetto alle tendenze medie presenti nel nostro Paese.
Il Rapporto di monitoraggio del Gruppo CRC, presentando così i dati declinati per ogni singola regione relativi alla fruizione dei diritti da parte dei minori in Italia, accende un importante faro sulle diseguaglianze regionali che determinano disparità sempre più acute nell’accesso alle opportunità, arrivando a influenzare l’intero processo di crescita e di sviluppo dei più piccoli.
Alla luce dei dati riportati, il quadro che emerge dal Rapporto traccia l’immagine di un Paese che non è in grado di garantire le medesime opportunità a tutte le persone di minore età: il destino e l’attuazione dei diritti dei quasi dieci milioni – 9.287.462 per l’esattezza – di minori che vivono in Italia è condizionata da una vera e propria “lotteria geografica”, dove si rendono sempre più evidenti le forti diseguaglianze sociali, economiche e culturali che caratterizzano i vari territori.
Anche questa seconda edizione del Rapporto, pertanto, conferma la disomogenea fruizione dei diritti delle persone di minore età a seconda della regione in cui si vive.
«In Italia – si legge nel sito del Gruppo CRC – permangono ancora numerose e profonde diseguaglianze regionali nell’accesso e nella qualità dei servizi di salute, dei servizi educativi, e nell’incidenza della povertà, che vuol dire che le persone di minore età hanno differenti opportunità e diritti a seconda di dove nascono e crescono. Si tratta di una discriminazione su base regionale, che ha un forte impatto sulla vita dei bambini, e che rende indispensabile avviare una programmazione strategica in grado di investire con efficacia le risorse per l’infanzia e l’adolescenza, comprese quelle che arriveranno dal livello europeo, sia dal PNRR che dai fondi della prossima programmazione 2021-2027. I tempi sono ormai maturi anche per colmare la carenza di dati riguardo l’infanzia e adolescenza, che caratterizza alcuni settori in modo particolare, e l’adozione della Garanzia europea per l’infanzia (Child Guarantee), che prevede tra l’altro “di aumentare la disponibilità, la portata e la pertinenza di dati comparabili a livello dell’Unione” relativamente alle persone di minore età, può essere l’occasione per compiere un passo in avanti anche nel nostro Paese».
La pubblicazione completa è disponibile sul sito del Gruppo CRC, al seguente link.
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